lunedì 23 dicembre 2013

400 metri in più per firenze e il Galilei chiuderà




qualcuno fermi firenze....


Noi saremo anche campanilisti, ma che la Scuola Normale Superiore di Pisa non si chiami più di Pisa e che la sua sede sia spostata a firenze, perchè viene fatta una fusione con il sum che ha appena 10 anni di vita, ci puzza un pochino di ennesima fiorentinata! in compenso nessun Amministratore pubblico di Pisa e Provincia alza la voce.....

Vi invitiamo a farvi sentire con lettere sui giornali o con mail a Filippeschi, Pieroni e Rossi in difesa del Galilei, in quanto se verrà realizzata la nuova pista a peretola il Galilei chiuderà ben presto così come vogliono apertamente i fiorentini.
immaginate le migliaia di persone che lavorano al e grazie al Galilei, immaginate Alberghi, B&B, Agriturismi, Aziende Agricole, Terme, Stabilimenti balneari, Ristoranti, Bar, Pizzerie, Taxi, Guide Turistiche, Guide Ambientali ecc. senza più turisti che atterrano al Galilei.....la Compagnia di Calci fa parte di un Comitato per la difesa del Galilei, chiunque voglia aiutarci è ben accetto.

no alla holding tra Pisa e firenze! peretola deve chiudere! bisogna puntare su Pisa e Bologna spendendo i soldi pubblici per migliorare la FI PI LI e la ferrovia e non per allungare una pista di uno scalo doppione, inutile e pericoloso come firenze peretola, dove c'è sempre vento o nebbia!

resoconto dopo il convegno sul Galilei e su Peretola


                
Pisa, giovedì 28 Novembre 2013
COMUNICATO STAMPA
“Futuro degli aeroporti toscani. IL COMMENTO DEGLI “AMICI DI Pisa” dopo il convegno sulle infrastrutture regionali”

“Il nostro sodalizio esprime i migliori ringraziamenti al Comitato Oltre di Comeana (PO) per aver supportato l’organizzazione, perfettamente riuscita, del convegno sul “Futuro delle infrastrutture aeroportuali  toscane” svoltosi lo scorso venerdì al Centro Maccarrone. Un tavolo dei conferenzieri di grande valore si è dato il cambio al podio per le relazioni, le videoproiezioni e le valutazioni tecniche di rito. L’incontro, moderato dal giornalista Paolo Toccafondi, ha avuto contenuti di grande intensità, soprattutto per le differenti prese di posizione emerse. Differenze anche gravi, sia nell’impostazione politica che tecnica che economica ed ambientale. Illuminante è stata l’interpretazione tecnica del Generale Luciano Battisti, già Comandante della 46ma Brigata Aerea di Pisa e consulente dell’Assessore Regionale Anna Marson. Il Generale Battisti, con inoppugnabili studi tecnici ha fatto capire alla platea tra le altre cose che “con la nuova pista di Peretola semiparallela all’autostrada in caso di vento di scirocco, evento tutt’altro che raro, gli aerei saranno costretti a ben altre traiettorie di quelle previste passando a 40 metri dalle antenne poste sui tetti della Scuola Marescialli CC e a 500 metri dal Cupolone” con tutti i rischi del caso. La nuova pista “manca di resa”ha detto il Generale Battisti, ovvero di “quello spazio disponibile per le manovre d’emergenza e che la stessa insista in un’ampia area lacustre popolata da volatili pericolosi per i motori degli aerei. Proprio l’area in questione costituisce anche un problema di lievitazione dei costi con lo smantellamento degli argini del Fosso Reale e la ricostruzione di 3 km del suo tratto con posizionamento di idrovore e interramenti, dello svincolo dell’Osmannoro e della viabilità complementare”.
 Pratico e ragionato l’intervento del Sindaco di Prato Roberto Cenni che ha rappresentato anche tutti i sindaci della Piana di Sesto. “Si dice che la nuova pista di Peretola porti investimenti -ha detto Cenni- ma non si dice mai quanto  di questi investimenti vengano poi a mancare per le scelte non fatte fare ai comuni adiacenti la nuova pista proprio a causa di questa. Se la nuova pista di Peretola potrebbe portare sviluppo, non si riflette a sufficienza su quanto toglierebbe al popolo pratese -ha detto un reattivo Cenni- che ha affondato nel merito: è bene che la Regione Toscana favorisca lo sviluppo dell’aeroporto di Pisa che ha grandi potenzialità e migliori le tratte ferroviarie che portano ad esso, si avrebbe uno sviluppo sostenibile, serio e non dannoso. Oltre a non buttare i soldi pubblici dalla finestra”.
 Gli “Amici di Pisa” sono rimasti sorpresi, in positivo dalle parole, cariche di lucido ragionamento, del Sindaco di Prato che, nel suo intervento, ha difeso a spada tratta l’aeroporto pisano più di quanto non stiano facendo i politici eletti a Pisa.
 L’intervento, lungo, del Consigliere Regionale Pierpaolo Tognocchi è stato -secondo gli “Amici di Pisa”- fuorviante e capzioso, teso solo a sostenere la necessità di dotare Peretola di un aeroporto doppione di quello di Pisa. Tognocchi, ha argomentato lungamente tra l’altro che “non gli interessa portare i fiorentini a prendere l’aereo a Pisa con un treno in 40 minuti, ma piuttosto ai pendolari”. Ben sapendo però -sostengono gli “Amici di Pisa”- che sono due facce dello stesso problema per risolvere il quale, come è noto, se venisse sostenuta la costruzione di un terzo binario ferroviario sulla FI-PI-Li Porto, ci sarebbero enormi vantaggi per il trasporto veloce passeggeri, per il pendolarismo e per le merci che si troverebbero un binario dedicato. E si risparmierebbe anche parecchi soldi pubblici. Tognocchi ha poi insistito che “ci vogliono due aeroporti che portino i turisti in Toscana: uno a Pisa per i turisti di Pisa, l’altro a Firenze per quelli di Firenze”, ben sapendo -dicono gli “Amici di Pisa”- che i numeri e le potenzialità di attrazione turistica sono assai diversi da quelli attuali e che si capovolgerebbero assai negativamente per Pisa.
 Rapido e attento l’intervento del “Comitato Oltre” di Comeana per bocca del suo rappresentante Paolo Cintolesi che ha insistito sullo spreco e sulla inutilità di una nuova Peretola: dai soldi necessari per le opere di bonifica a quelle dei maggiori volumi di inquinamento acustico e aereo che graveranno sulla Piana di Sesto.
 Più cauto l’intervento di Andrea Pieroni, Presidente della Provincia di Pisa sulla necessità di una così profonda rivoluzione del sistema aeroportuale toscano.
 Gli “Amici di Pisa” hanno poi notato che la nuova pista di Peretola potrebbe fare da tappo allo scolo delle acque provenienti dai monti lì vicini con gravi pericoli idrogeologici. Il Sodalizio pisano contesta con forza quanto dichiarato a “Repubblica” lo scorso 12.10 dal presidente di AdF Marco Carrai che, intervistato su chi pagasse la pista ha così risposto: “in buona parte noi, poi cercheremo finanziamenti da Stato ed Europa, ma non dalla Regione”. Le opere -falsamente dette collaterali  ma in realtà, ciclopiche e profonde per la nuova Peretola- non devono essere sostenute con i soldi di tutti noi.!
  Gli “Amici di Pisa” hanno infine notato l’assenza delle Istituzioni pisane di ogni livello al convegno dedicato al futuro delle infrastrutture aeroportuali e ferroviarie toscane, a fronte di oltre 2000 inviti spediti in versione elettronica e cartacea.”
Per concludere intendiamo riportare anche quanto dichiarato dal dott. Dario Ballotta Presidente dell’ ONLIT ( Osservatorio nazionale delle liberalizzazioni nelle infrastrutture  e trasporti ): “ senza una valutazione  indipendente costi-benefici, non deve essere più possibile decidere se fare o non fare una importante opera infrastrutturale, come la seconda pista a Firenze; già vi sono 36 scali sparsi per la penisola aperti al traffico, almeno il 70% e sottoutilizzato” ed aggiunge: “ prima di decidere quali siano i nemici della seconda pista di Peretola dovremmo chiederci come mai lo scalo fiorentino è cresciuto solo di un modesto 20% in 10 anni”.
Forti delle nostre convinzioni al più presto torneremo sull’argomento.  

IL PRESIDENTE
  (DR. FRANCO FERRARO)






bilancio 2013


Compagnia di Calci bilancio 2013

99,29€ di guadagno

Entrate

638,55€ di cui:

340,55€ di ConosciCalci

298,00€ contributo comunale

Uscite

579,26€ di cui:

298,40€ N° 2580 giornalini distribuiti nelle abitazioni, per i festeggiamenti dei 10 anni della Compagnia di Calci

100,00€ noleggio Cinema Teatro Valgraziosa 19 e 26 settembre

61,00€ per N° 122 diplomi di merito consegnati a volontari, enti e associazioni

3,10€ per locandine presentazione de Il Targone

5,28€ per locandine Puliamo il Mondo

8,06€ per locandine attività 10 anni della Compagnia di Calci

9,67€ per locandine Puliamo la Valle

11,47€ per attività nelle scuole e pulizia Verruca

7,14€ per locandine Capodanno Pisano in Verruca

6,20€ di locandine per presentazione il Fiume si rise

0,63€ per Molino Gangalandi

30,00€ realizzazione della targa Premio Vincente Della Chiostra di Meuccio

realizzazione video sulla pulizia della Verruca 0,00€

realizzazione video di 50 Canale sui 10 anni della Compagnia di Calci e sul Molino dei Gangalandi 0,00€

40,00€ spese per dibattito sul futuro del Galilei del 22.11.13

venerdì 25 ottobre 2013

dopo 213 anni la Scuola Normale Superiore di Pisa emigra a firenze....

noi saremo anche campanilisti, ma che la Scuola Normale Superiore di Pisa non si chiami più di Pisa e che la sua sede sia spostata a firenze perchè viene fatta una fusione con il sum che ha appena 10 anni di vita ci puzza un pochino di ennesima fiorentinata! in compenso nessun Amministratore pubblico di Pisa e Provincia alza la voce.....

no alla holding Galilei - Peretola, no alla nuova pista di peretola!

no alla holding tra Pisa e firenze! no alla nuova pista di peretola! difendiamo i nostri lavoratori del Galilei! difendiamo l'indotto per B&B, Agriturismi, Alberghi, Ristoranti, Pizzerie, stabilimenti balneari ecc.



http://www.gonews.it/2013/aeroporto-di-peretola-sgherri-ci-sono-le-condizioni-per-stralciare-la-variante/#.UmqN7ZtJnfY




giovedì 3 ottobre 2013

9 novembre IX Premio Vincente Della Chiostra di Meuccio




9 novembre ore 17.00 consegna del Premio "Vincente Della Chiostra di Meuccio" questo Premio viene assegnato ad un Cittadino, Azienda o Associazione di Calci che ha fatto qualcosa di significativo per Calci.
La giornata è in ricordo del 9 novembre 1494, quando Pisa e il suo Contado si ribellarono a Firenze riacquistando la libertà perduta nel 1406.

alle ore 17.00 Palazzo Comunale presentazione del libro di Sergio Costanzo "Il Fiume si rise". ambientato a Pisa e alla Verruca parla della resistenza pisana durante la guerra contro Firenze (1494-1509). a seguire consegna del Premio vinto da TEODORETTA BERTOLINI per il suo impegno nella tutela ambientale del territorio calcesano.

12 ottobre ore 17.00 Il Targone


il 12 ottobre 2013 alle ore 17.00 nel Palazzo Comunale di Calci (g.c.) la Compagnia Di Calci organizza un incontro con Ferruccio Bertolini e Federico Bonucci che ripresentano dopo 10 anni "Il Targone" il loro progetto per la riqualificazione globale del Gioco del Ponte. una giornata dibattito per trovare nuove migliorie per il Gioco e ascoltare le proposte dei cittadini.
Parleremo del Corteo, dei suoi costumi, della sua composizione e dei suoi accessori come targoni, bandiere, tamburi ecc.
Parleremo dei confini delle Magistrature e della loro possibile azione sociale, sull'esempio delle Contrade senesi.
Parleremo del calendario del Gioco, delle sue cerimonie introduttive e di come disputarlo, ma soprattutto ci chiederemo che cosa è il Gioco, a che cosa serve e cosa deve diventare.

8 ottobre Progetto per l'accesso e la sosta alla Certosa

8 ottobre 2013 ore 21.00 Palazzo Comunale di Calci
Progetto per l'accesso e la sosta alla Certosa


http://www.comune.calci.pi.it/news/il-progetto-per-laccessibilita-e-la-sosta-della-certosa-di-calci

venerdì 13 settembre 2013

28 e 29 settembre puliamo il mondo


28 e 29 settembre 2013

la Compagnia di Calci in collaborazione con il Comune di Calci aderiscono all'iniziativa di Legambiente

Puliamo il Mondo

ritrovo
sabato 28 in Piazza Cairoli alle 14.00
domenica 29 Calcipuntoit via Roma 9 alle 10.00

Ci divideremo in squadre e ripuliremo dai rifiuti diverse zone del territorio, portarsi guanti robusti e chi può, sacchi resistenti.

vorremmo ripulire:
giardini comunali e Piazza Garibaldi
giardini comunali Cagnola
discariche sulla via del Monte Serra
la Zambra al Ponte del Natali
la Zambra al Ponte della Salita
campi del Paduletto e altre zone alla Gabella
Parcheggi del Poggio, dei Nocetti, della Certosa, di Montemagno
casa enel via della Cagnola

se saremo in tanti potremo pulire anche altre zone

Puoi comunque in quei giorni pulire davanti casa tua, ti preghiamo di non sporcare mai il territorio, ti chiediamo di gettare i rifiuti nei cestini e nei cassonetti, di fare la raccolta differenziata e di portare gli altri rifiuti al Centro raccolta del Paduletto.

dimostra con i fatti che ami la tua terra: Calci!

ogni giovedì di settembre 5 12 19 26 Viret semperque virebit


dal 29 agosto al 29 settembre: Festeggiamenti per i 700 anni della Compagnia di Calci e per i 10 anni dalla sua rinascita.

(III edizione) 29 agosto 1315: Ogni 29 agosto organizziamo una passeggiata sul territorio (partenza ore 21.00 di fronte alla Calcipuntoit via Roma 9). è un momento in ricordo della Battaglia di Montecatini, quando i pisani sconfissero i fiorentini e le altre Città toscane della Lega guelfa.
Oggi si passeggia per Calci e si parla dei problemi del territorio, ci si conosce tra calcesani vecchi e nuovi, un momento per incontrare i cittadini e per ascoltare le loro idee per migliorare Calci.

"Viret Semperque Virebit" ogni giovedì 5, 12, 19, 26 di settembre

5 settembre: Circolo Acli Fascetti ore 21.00 serata dibattito sul Comune unico pisano e sul futuro di Calci come Comune autonomo.

12 settembre: Circolo Acli Fascetti ore 21.00 serata dibattito su via Roma, chi ha sbagliato? quando, come e chi rimedierà? parleremo anche della viabilità e dei parcheggi.

19 settembre: Teatro Valgraziosa ore 21.00 "10 anni della Compagnia di Calci"  presentazione video fotografica di Paolo Del Ry e Andrea Gennai sui lavori di ripulitura dalla vegetazione della Rocca della Verruca.

26 settembre: Teatro Valgraziosa ore 21.00 Vincenzo Pellegrini e Alfio Turco ci introducono ad una serata dibattito sull'inquinamento elettromagnetico di Calci (linea Acciaiolo - Spezia, Antenne Monte Serra, Antenna Cagnola, Antenna Ragnaia del Paduletto).

(II edizione) 28 e 29 settembre Puliamo il Mondo: dal 2012 la Compagnia di Calci aderisce alla campagna di Legambiente e pulisce dai rifiuti intere zone del territorio calcesano. ti chiediamo di partecipare presentandoti sabato 28 in Piazza Cairoli alle 14 e domenica 29 alle 10 alla Calcipuntoit. Puoi comunque in quei giorni pulire davanti casa tua, ti preghiamo di non sporcare mai il territorio, ti chiediamo di gettare i rifiuti nei cestini e nei cassonetti, di fare la raccolta differenziata e di portare gli altri rifiuti al Centro raccolta del Paduletto.

i 10 anni della Compagnia di Calci dedicati a la Torre e a S.Lorenzo

San Lorenzo e la Torre due borghi calcesani dimenticati dal Comune di Calci


lunedì 22 luglio 2013

La Compagnia di Calci festeggia 10 anni



La Compagnia di Calci è una Istituzione calcesana, che secondo alcuni documenti nacque nel 1300, secondo altri nel 1313, anche se probabilmente è molto più antica di entrambe le date. Era una Compagnia militare della Repubblica Pisana e aveva il compito di difendere Calci e Pisa, mentre dal 1604 al 1807 troviamo la Compagnia di Calci come una delle sei Compagnie di Tramontana al Gioco del Ponte.
Nel settembre 2003 alcuni giovani che avevano fatto parte della Magistratura di Calci (Gioco del Ponte e del Mulino), insieme ad altre persone innamorate del territorio, decisero di ridare vita alla Compagnia di Calci, per far riscoprire la storia e la cultura calcesana e pisana, per difendere il territorio da nuove cementificazioni, per osservare l'operato delle Istituzioni e sensibilizzare i cittadini sulle decisioni prese nei confronti del territorio.

Oggi stiamo cercando una sede e nuovi Volontari/e, soprattutto i giovani e le giovani con le loro idee e i loro progetti per Calci: chiunque ami il territorio è il benvenuto, chiunque abbia sete di protagonismo non fa per noi. Alle nostre riunioni tutti contiamo per uno, vogliamo vivere bene a Calci e rafforzare l'identità pisana e rurale di Calci, ma – è bene ricordarlo – siamo campanilisti. Vogliamo che Calci rimanga un Comune autonomo, una Comunità dove la gente si conosce, si aiuta, ama e difende la propria terra! Se vuoi venire alle nostre riunioni scrivi a compagniadicalci@libero.it oppure chiama il 3386761609.

Se non hai tempo di venire alle nostre riunioni o alle nostre iniziative, puoi comunque far parte della Compagnia di Calci diventando "Consigliere di Comunità": diventeresti il responsabile della via o piazza dove abiti, segnalandoci via email: eventuali abusi edilizi, discariche abusive, maltrattamenti di animali, captazione abusiva dell'acqua, chiusure di sentieri, vie pubbliche e vicinali, danneggiamento arredo urbano e stradale, inquinamento elettromagnetico, del suolo, dell'acqua ecc.

Se hai vissuto un evento bellico che riguarda Calci o i calcesani, oppure lo hai sentito raccontare dai genitori, se hai cartoline, lettere, foto di calcesani che hanno partecipato a qualsiasi guerra dal 1848 al 1944 inviale a ferrucciobertolini@libero.it oppure chiama il 3386761609: vorremmo pubblicare un libro con i ricordi dei calcesani.

19 luglio: richiesta analisi acqua della Zambra


Calci, 19 Luglio 2013

Alla cortese attenzione
del Sindaco di Calci Bruno Possenti

del Vice Sindaco Antonio Piccioli

del Presidente della Commissione Uso e Assetto del Territorio e Ambiente
Massimo Guidi

dei Membri di tale Commissione
Fabio Paffetti
Valter Palandri
Vito Ciabatti
Paolo Lazzerini

Oggetto: richiesta di informazioni in merito alla moria di trote nella Zambra di Castelmaggiore.

Egregio Sindaco, Egregi Assessori e Consiglieri, con la presente chiediamo formali chiarimenti in merito al ritrovamento di diverse centinaia di trote morte in data 5 Marzo 2013 nella Zambra di Castelmaggiore, in località Castelmaggiore.

Chiediamo:
a) Se sono state effettuate analisi biologiche sui campioni.
b) se la presenza di lavori in corso (nel medesimo periodo) nel contenitore dell’acqua a Castelmaggiore da parte di AcqueS.p a. con quantitativi di cloro oltre la media (e non rilevabili nei tessuti dopo 48 ore di tempo) è stata tenuta in considerazione e in tal caso chi risulta il responsabile.
c) se l’Arpat ha fornito dati in merito e si è presa carico delle analisi necessarie,  se le ha fornite al Comune di Calci.

Restando in attesa di una Vostra risposta scritta, porgiamo distinti saluti.

Compagnia di Calci
Il Magistrato
Alessandro Ercolini

3, 4, 5 agosto: X "Carci 'n foto"

3, 4, 5 agosto:  X "Carci 'n foto" mostra di immagini sulla ripulitura da rovi e piante della Rocca della Verruca. a cura della Compagnia di Calci. presso la sede della Calcipuntoit in via Roma 9

la Compagnia di Calci contro la festa del Machiavelli


17 luglio 2013

alla cortese attenzione del Sindaco, degli Assessori e dei Consiglieri Comunali di Cascina

oggetto: Cascina festeggia il Principe Machiavelli

Il 5, 6, 7 luglio 2013 a Cascina si è festeggiato "Il Principe" in onore di Machiavelli.
Forse i promotori di tale festa non sanno che costui usò ogni mezzo per uccidere i pisani della Città e della Provincia, Cascina compresa.
Nel 1406 Pisa fu venduta a Firenze, i fiorentini non conquistarono mai militarmente Pisa, ma entrarono in Città dopo un lungo assedio grazie ad un traditore che aprì loro le porte. iniziò con il 9 ottobre 1406 una delle più dure dominazioni della storia d’Italia, i pisani furono costretti ad emigrare in altri stati italiani o all’estero, altri si rifugiarono nel vicino contado, un migliaio vennero deportati a Firenze nei campi di prigionia.
Firenze tramite soprusi e angherie, costrinse centinaia di importanti famiglie ad abbandonare Pisa, la popolazione passò nel giro di alcuni anni, da circa 40.000 a 7468 abitanti, coloro che riuscirono a rimanere, furono portati alla povertà da tasse insostenibili, le loro case e i loro beni vennero distrutti o bruciati.
Vennero vietate le Arti, impedita la mercatura e la navigazione, il processo di interramento del porto pisano continuò inesorabile per la mancanza di lavori di manutenzione idrica, una volta ottemperati dalla ormai disciolta Magistratura delle Acque.
I fiorentini favorirono l’insediamento a Pisa di nuovi abitanti, per lo più toscani e fiorentini, si pensi che il 40 % dei bambini battezzati a Pisa fra il 1457 e il 1494 avevano genitori che non erano nati a Pisa, ma che vi si erano trasferiti, la cosiddetta denazionalizzazione stava dando i primi frutti.
A quei pochissimi pisani che riuscirono a rimanere in Città e nel Contado, non rimase quasi altro che coltivare la terra come mezzadri o distruggere le proprie case per non pagare così più le tasse e per rivendere le pietre delle loro case come materiale da costruzione.
Altro aspetto importante fu il cambiamento urbanistico e architettonico della Città e degli altri borghi pisani, tra cui anche Cascina, che vide smantellate parte delle sue mura.

Nel 1494 Carlo VIII Re di Francia giunse in Italia per conquistare il Meridione, sul quale vantava diritti di successione, il viaggio di ritorno poteva essere insidioso e denso di pericoli, quindi il re francese pensò di farsi degli alleati durante il viaggio d’andata.
La sera del 8 novembre il Re venne ricevuto nel palazzo Giuli Rosselmini Gualandi, sul Lungarno Gambacorti, (Palazzo Blu) allora di proprietà di Giovanni Bernardino Dell’Agnello. Pisa venne liberata e la gioia dei pisani fu incontenibile, vennero cacciati i fiorentini, e tutto il Contado pisano si ribellò: Buti, Vecchiano, Ripafratta e tutta la Valdiserchio, Vicopisano, Cascina, Calcinaia, Bientina e Calci, i castelli di Lari, Cevoli, Guardistallo, Palaia, Ponsacco, Peccioli, Riparbella, Lorenzana, Santa Luce, Usigliano, Morrona, Terricciola, Chianni, Soiana e molti altri castelli pisani che oggi formano le Province di Pisa e di Livorno.
Seguirono 15 anni di guerre, massacri, deportazioni, con i pisani sempre pronti a riprendersi i castelli perduti. A Pisa affluirono nel 1499 gli abitanti della Provincia, che insieme ai cittadini resisterono alla fame e alle cannonate per dieci anni, soli contro tanti Stati pagati da Firenze, tanti di questi contadini venivano da Cascina.
Nel 1503 Leonardo da Vinci tentò di deviare l'Arno per fare in modo che dal mare non arrivassero più via Arno i rifornimenti ai pisani, ma fallì miseramente.
Il Machiavelli tentò con qualsiasi mezzo di riavere il Contado Pisano: ordinò torture, stragi, stupri, non fece rispettare i patti di guerra, usò tutti quei nobili mezzi elencati nel "Principe" (il fine giustifica i mezzi). 
L’assedio continuò, i fiorentini, non potendo vincere i pisani militarmente, bruciarono tutte le coltivazioni del Contado pisano. I pisani non avevano più da mangiare, i fiorentini avevano speso tutte le loro risorse, fu così che si arrivò ad una pace forzata, che fu firmata nel maggio del 1509 da dieci pisani (cinque della città e cinque del contado) i pisani prigionieri vennero rilasciati e i fiorentini rientrarono in Pisa l’8 giugno.

Questa guerra impartì una dura lezione a Firenze, sia dal punto di vista militare, che soprattutto a livello di diplomazia italiana ed europea, e non da meno furono gli sforzi economici ma soprattutto di vite umane, che Firenze fu costretta ad impiegare per la riconquista di Pisa e del suo Contado, nonché le innumerevoli umiliazioni per le sconfitte inflitte dagli indomiti Pisani. 
In questa guerra andarono distrutte la maggior parte delle fortificazioni militari e gran parte dell’arredo urbano di Pisa, Calci, Buti, Ponsacco, Cascina e altri paesi.
Tanti pisani lasciarono la città, preferendo "ire sparsi per lo mondo" prima di soggiacere a Firenze, quella resistenza fu talmente eroica, che i pisani vennero definiti "la gloria et l’honor de li Italiani".
Anche la Repubblica Fiorentina, indebolita da questa guerra, trovò la sua fine nel 1530 grazie all’avvento al potere dei Medici, che poi dettero vita al Granducato di Toscana.

Oggi ci pare assurdo che a Cascina, paese legato da sempre a Pisa, si festeggi Machiavelli, colui il quale ordinò di distruggere Cascina e gli altri paesi pisani, è vergognoso che ci si dimentichi dei nostri antenati che hanno dato la loro vita per darci la libertà! chi dice che il medioevo è un periodo buio è un ignorante! il medioevo ci ha dato le chiese, le pievi, i castelli, le torri, le opere d'arte a Pisa e in Provincia! la Torre di Pisa, gli altri Monumenti di Piazza del Duomo, le mura e la Torre civica di Cascina, la Badia di San Savino, San Jacopo a Zambra, la Pieve di San Casciano, la Pieve di Cascina, il Castello di Ripoli ecc. sono figli di una unica madre: la nostra Pisa! la Repubblica Marinara! sono figlie del medioevo e non di un periodo buio come il rinascimento!

In memoria di tutti i cascinesi e le cascinesi che lottarono contro Firenze e vari stati italiani ed europei per mantenere libera Cascina e la Repubblica Pisana dal 1494 fino al 1509, lanciamo un appello al Sindaco, agli Assessori ed ai Consiglieri del Comune di Cascina: Aboliamo ogni tipo di festeggiamento in onore di Machiavelli, Da Vinci, Guicciardini ecc. festeggiamo un evento che veda Cascina vittoriosa, una festa di Cascina, delle sue tradizioni e del suo legame con Pisa! non una Festa per chi tentò di distruggerla.

Sicuri che accetterete questa nostra richiesta, porgiamo distinti saluti.

Associazione Compagnia di Calci
Alessandro Ercolini

ConosciCalci


ConosciCalci

bambini della Scuola Primaria della Scuola Secondaria inferiore e di prima superiore

Le attività si svolgeranno all'Oratorio Parrocchiale e nelle varie sedi delle Associazioni e delle istituzioni dalle ore 8,30 alle ore 17,00.

programma

I settimana da Lunedì 10 a Venerdì 14 Giugno

10 giugno accoglienza, orientamento e laboratori di educazione civica con giochi all'Oratorio. pranzo ore 12.45. recupero alle 17.00 all'Oratorio.

11 giugno la mattina vanno alla sede della Misericordia, pranzo ore 12.45. il pomeriggio Festa dello Sport in via Roma. recupero alle 17.00 presso sede della Filarmonica Verdi di Calci in via Roma.

12 giugno la mattina vanno in visita al Palazzo Comunale alla scoperta del Comune. prima di pranzo visita della Pieve di Calci con la Compagnia di Calci, pranzo ore 12.45. il pomeriggio alle 15.00 vanno alla sede del Gruppo Volontari Antincendio Paolo Logli. recupero alle 17.00 Piazza Garibaldi (del Comune).

13 giugno la mattina vanno alla Palestra Magagnini per effettuare attività motoria con la Volley Ball Club Calci, con laboratorio fiabesco in Palestra. pranzo ore 12.45. Il pomeriggio visita della sede della Filarmonica Verdi di Calci. recupero alle 17.00 all'Oratorio.

14 giugno escursione alla scoperta di Calci con la Compagnia di Calci, pranzo ore 12.45. il pomeriggio giochi all'Oratorio. recupero alle 17.00 all'Oratorio.


ConosciCalci

bambini della Scuola Primaria della Scuola Secondaria inferiore e di prima superiore

Le attività si svolgeranno all'Oratorio Parrocchiale e nelle varie sedi delle Associazioni e delle istituzioni dalle ore 8,30 alle ore 17,00.

programma

II settimana da Lunedì 24 a Venerdì 28 Giugno 2013

24 giugno accoglienza, orientamento e laboratori di educazione civica, pranzo ore 12.45. nel pomeriggio visita della sede della Filarmonica Verdi di Calci, recupero alle 17.00 all'Oratorio.

25 giugno la mattina visita alla Palestra Magagnini per effettuare attività motoria con la Volley Ball Club Calci, con laboratorio fiabesco in Palestra. pranzo ore 12.45. il pomeriggio visita alla sede della Misericordia di Calci. recupero alle 17.00 all'Oratorio.

26 giugno laboratori di educazione civica, pranzo ore 12.45. nel pomeriggio andiamo alla scoperta del Gva Paolo Logli e della Protezione Civile. recupero alle 17.00 Piazza Garibaldi (del Comune).

27 giugno la mattina escursione alla scoperta di Calci con la Compagnia di Calci, pranzo alle 12.45 all'Oratorio. proiezione di video su Calci. recupero alle 17.00 all'Oratorio.

28 giugno la mattina visita alla Palestra Magagnini per effettuare attività motoria con la Volley Ball Club Calci, con laboratorio fiabesco in Palestra.  nel pomeriggio caccia al tesoro all'Oratorio. recupero alle 17.00 all'Oratorio.


5 marzo: uso stemma comunale


Calci 5 marzo 2013
Alla cortese attenzione del Sindaco del Comune di Calci
Bruno Possenti

al Presidente della Commissione Consiliare di Controllo e Garanzia
Paolo Lazzerini

Oggetto: uso dello Stemma Comunale di Calci da parte dell'Associazione per la Rocca della Verruca    

Egregio Sindaco, Egregio Presidente, come avevamo fatto già presente al Sindaco il 16 novembre 2009, siamo nuovamente ad informare le S.V. che l'Associazione per la Rocca della Verruca, usa ormai da anni, il nostro stemma comunale ufficiale.
Questo avviene nelle lettere, sulle buste e sulla carta intestata, su pubblicazioni in vendita ecc.

Visto e considerato che lo Statuto del Comune di Calci dice che: Articolo 6
STEMMA E LABARO
1. Il Comune negli atti e nel sigillo si identifica con il nome di “Calci” e con lo stemma
approvato con deliberazione del Consiglio comunale del 10/8/1968 così descritto: Tre
piedi umani, volti a destra, calzati da cuturni, disposti triangolarmente e verticalmente in
campo azzurro, sormontati da corona turrita, circondati dal basso da due ramoscelli di
ulivo e con sottostante il motto: “Viret semperque virebit”.
2. Nelle cerimonie e nelle altre pubbliche ricorrenze, accompagnato dal Sindaco, si può esibire il labaro nella foggia così di seguito descritta: Tre piedi umani, volti a destra, calzati da cuturni, disposti triangolarmente e verticalmente in campo azzurro, sormontati da corona turrita, circondati dal basso da due ramoscelli di ulivo e con sottostante il motto: “Viret semperque virebit”.
3. L’uso e la riproduzione di tali simboli per fini non istituzionali, sono vietati.
4. La Giunta può autorizzare l’uso e la riproduzione dello Stemma del Comune per fini non istituzionali, soltanto se sussiste un pubblico interesse.


Le chiediamo nel rispetto del nostro Comune e delle Associazioni che in esso operano, di intervenire immediatamente diffidando tale Associazione ad usare il nostro stemma comunale.

Restando in attesa di una risposta scritta, porgiamo
distinti saluti

Compagnia di Calci
Il Magistrato
Alessandro Ercolini

28 marzo situazione di degrado e pericolo in via XX Settembre


Calci 28 marzo 2013

Alla cortese attenzione del Sindaco del Comune di Calci
Bruno Possenti

All'Assessore all'Urbanistica ed edilizia privata
Sandro Sandroni

del Presidente della Commissione Uso e Assetto del Territorio e Ambiente
Guidi Massimo

e dei Membri di tale Commissione
Paffetti Fabio
Ciabatti Vito
Valter Palandri
Lazzerini Paolo


oggetto: situazione di degrado e pericolo in via XX Settembre


Egregi Sindaco, Assessore, Presidente e Membri della Commissione, con la presente, come già fatto il 3 maggio 2011, segnaliamo di nuovo alle S.V. che in via XX Settembre al numero civico 106, si trova una casa disabitata che versa in una situazione di degrado pericoloso.
Suddetta casa sta crollando da tempo e alcune tegole sono cadute e continuano a cadere lungo via XX Settembre con pericolo per auto e persone passanti, nonostante che il Comune abbia messo delle transenne dopo la nostra prima segnalazione.
Il rudere è un chiaro esempio di "edificio in minaccia rovina" (art. 677 cp) pertanto il Comune ha il dovere di intervenire, sia a tutela della salute pubblica che per la punizione del colpevole, ovvero di chi lascia deperire il bene, anche con il sequestro dell'immobile stesso.
Inoltre, segnaliamo alle S.V. che le abitazioni che si trovano sul retro della Villa la Pace (proprietà Casarosa) non hanno ancora i numeri civici indicati lungo la via XX Settembre, all'ingresso di suddette abitazioni, questo provoca ai residenti non pochi disagi per ricevere la posta.
Per ogni ulteriore informazione, il nostro Fautore Andrea Gennai (3498165807) rimane a Vostra più completa disposizione.


Restando in attesa di una Vostra gradita risposta, porgiamo
distinti saluti

il Magistrato
Alessandro Ercolini

venerdì 22 marzo 2013

1 marzo resoconto della riunione in difesa del Galilei



Verbale della riunione-assemblea del 1 Marzo 2013 – ore 21 aperta alla città, presso la sede sociale di via Pietro Gori n.17, con oggetto
“Holding degli aeroporti di Pisa e Firenze”

Presenti:  Il Presidente         Franco Ferraro
                 Il Vice Presidente Simone Guidotti      
                 Il Tesoriere           Roberto Ferraro
                 Il Segretario         Sergio Brondi (scrivente)
                 Il Consigliere       Federico Bonucci        
                 Il Consigliere      Alessandro Bigagli
                 I Soci: Alessandro Peluso, Paolo Bilanci, Irene Galletti, Antonio Gentilini (Dip.S.A.T)
                 Oggetto della riunione-assemblea: “Problematiche inerenti alla Holding tra i due aeroporti di Pisa e Firenze”
Presenti, tra gli altri:
        Ferruccio Bertolini (Compagnia di Calci)
        Com.te Pilota Chiarenza Dott. Elia Infrastrutture e Trasporti - Lista Civica Noi Adesso Pis@
        Marco Santero, filosofo e esperto di sostenibilità sistemica per il Movimento 5 Stelle
In rappresentanza del Comune di Pisa:
                Marco Filippeschi (Sindaco)
                Riccardo Buscemi (Consigliere Comunale PdL)
In rappresentanza di S.A.T. (Società Aeroporto Toscano)
                Gina Giani (Amministratore Delegato e Direttore Generale)
L’assemblea  inizia alle ore 21:30 con il Presidente dell’Associazione Amici di Pisa, Franco Ferraro che riepiloga ai presenti le circostanze che hanno portato l’Associazione stessa, insieme ad altre , ad unirsi in un Comitato in difesa dell’Aeroporto di Pisa, dopo il suo mancato inserimento nel numero dei 10 aeroporti  Italiani considerati “strategici” a livello UE (Core network), ma solo nel gruppo dei 31 “non facenti parte delle reti Europee” (Comprehensive network); grazie all’affrettato provvedimento del Ministro Passera del 29 Gennaio 2013.  Un provvedimento atteso, si dice, da più di 30 anni, avanzato nell’ultimo mese di vita di un Governo alle soglie del responso elettorale. A detta di tale Associazione, questo  “Atto di indirizzo per lo sviluppo Aeroportuale”, che per una più attenta formulazione, poteva aspettare un altro po’, potrebbe provocare effetti particolarmente gravi specialmente sull’occupazione diretta ed indiretta che lo sviluppo dell’aeroporto pisano ha prodotto in questo settore - La precedente classificazione (del febbraio 2012) degli aeroporti italiani stilata dall’ ENAC posizionava l’aeroporto Galilei tra i 13 “Aeroporti strategici”, individuando con tale denominazione gli “aeroporti che per volume e bacini di traffico, per livello di collegamenti internazionali ed intercontinentali, grado di accessibilità e di integrazione con le altre reti di mobilità, svolgono il ruolo di Gate intercontinentale di ingresso al Paese “ (vedi Piano Nazionale ENAC punto 11.1 pag. 28); per cui, -nella riunione del suo Direttivo di Venerdì 8 Febbraio 2013, Gli “Amici di Pisa” insieme ad altre Associazioni decidevano di costituire un “Comitato in difesa dell’aeroporto G. Galilei di Pisa”, con l’intento di promuovere tutte le iniziative in grado di modificare quanto proposto dal Ministro Passera e dare un giusto riconoscimento al nostro aeroporto che, anche grazie al suo management, è universalmente riconosciuto come la porta di accesso alla Toscana e volano strategico dell’economia pisana. Il Presidente Ferraro, passa poi  a fare un resoconto dei particolari più qualificanti dell’ormai, purtroppo famoso, Pit fiorentino : una nuova pista parallela e convergente senza striscia di rullaggio per Peretola con l'obiettivo di raggiungere 45.000 voli l'anno, un parco con tre milioni di alberi in 150 ettari di terreno per ridurre l'effetto smog. La valorizzazione dell'area archeologica di Gonfienti e delle Cascine di Tavola, gli ottanta ettari del parco di Castello. E ancora. Sei coppie di treni in più sulla ferrovia Firenze-Prato-Pistoia, due tramvie da realizzare in project financing che collegheranno Peretola a Sesto e Firenze a Campi, una circonvallazione tra Campi e Signa e una strada di collegamento rapido tra Lastra a Signa e Prato; ma non solo questo , bensì molto di più nella Variante al Piano di indirizzo territoriale (Pit) approvata il 27/2 dalla Giunta regionale. La delibera ha rappresentato il passo successivo alla firma dei soci pubblici di Sat e Adf per costituire la holding unica che gestirà il polo aeroportuale toscano fatto dalla rete Pisa-Firenze e tale delibera è stata solo una conseguenza di tale firma. Senza tale accordo il suddetto Pit non sarebbe stato approvato.  
Un approfondito studio Arpat dice che il tracciato “parallelo convergente” della pista dell'aeroporto di Firenze avrà un impatto ambientale molto più basso rispetto a quello attuale. Previsto anche un forte abbattimento dei rumori: la fascia dei decibel tra 50 e 55 coinvolgerà 5.840 persone (ora ne coinvolgono 11.000); decibel 55-60, 2.820 persone (ora 4.750); decibel 60-70, 20 persone (ora 1.110) e il consumo di suolo sarà di  solo di 94 ettari (solo?).Ferraro  prosegue quindi riportando il pensiero dell’Assessore  Regionale al governo del territorio Anna Marson , per la quale l’atto presentato  il 27 Febbraio alla stampa e approvato in Giunta dà certezze sulle procedure per la qualificazione dell’aeroporto di Peretola, esplicitando le prescrizioni puntuali che guideranno la valutazione regionale sul progetto e disegna un percorso di sviluppo governato a livello regionale, che prevede sia un dibattito pubblico sul progetto stesso che l’attivazione di un comitato di garanzia per la sostenibilità dell’attività aeroportuale. Per quanto riguarda il parco, della Piana di Sesto verranno attivati gli accordi di pianificazione con i singoli enti locali interessati dalla previsione per rendere definitivamente operativo il progetto. Ferraro chiede a questo punto al Sindaco Filippeschi e all’Amministratore Delegato di SAT, Gina Giani di spiegare a tutti gli intervenuti in che cosa consiste veramente questa Holding, poiché da quanto apparso sulla stampa locale non se ne sono afferrate bene le finalità e le competenze, dando corpo ad un dubbio che sembra non manifestamente infondato, che tutta questa manovra sia solo ed esclusivamente a favore di Firenze e, come al solito, a scapito di Pisa. Come, purtroppo, spesso si è riscontrato negli ultimi anni.
Risponde il Sindaco Filippeschi  che  l’integrazione societaria tra SAT ed ADF non è un tema  solo di oggi e non solo correlato alla realizzazione di una nuova pista a Peretola. Di tale integrazione si parlava già ai tempi del compianto Ing. Ballini. La Regione, già a quel tempo, perorava la causa tutta fiorentina di una seconda pista a Peretola ma subordinandola ad un accordo tra le due società gestrici di Pisa e Firenze per evitare dinamiche competitive. Quando il Governatore della Regione Enrico Rossi si lasciò sfuggire la frase “fusione tra le due società”, il Comune di Pisa (in qualità di socio pubblico di SAT) intervenne subito approvando un documento (e ciò è naturalmente agli atti) in cui manifestava la volontà di  NON condividere l’ipotesi della “fusione” bensì , al limite, poteva considerare percorribile solo la strada di una “holding”, con caratteristiche da ben definire. Nell’accordo firmato in questi giorni si fissa l’obiettivo di creare una “holding” nella quale verranno unite le partecipazioni pubbliche delle due società, in mano alle Fondazioni. Nella SAT la parte pubblica rappresenta il 55% del capitale sociale, mentre nell’ADF la componente pubblica è molto minore. Per questa ragione la Ragione Toscana ha comprato il 5% di azioni di ADF ed ha stanziato altri 10 milioni di Euro per salire di peso decisionale in tale società. Il fine è di evitare la definita “irresponsabile” competizione tra due scali a 70Km di distanza l’uno dall’altro, ed il bilancio unico viene visto come  un’ipotesi percorribile per evitarla, anche in vista di una ben più forte concorrenza dell’aeroporto di Bologna (inserito, tra l’altro, tra i primi 10 aeroporti strategici). Il Piano Trasporti del Ministro Passera non sembra essere piaciuto molto a ENAC. Nel Piano  ENAC del 2012 Pisa e Firenze  venivano considerate come “a sviluppo correlato”, poiché se ciò non fosse stato avrebbero potuto innescarsi “pericolose cannibalizzazioni” di mercato, ad esclusivo favore delle compagnie aeree. A quel punto ENAC riclassificava Firenze come “strategico” e conseguentemente ne prevedeva l’ampliamento attraverso una nuova pista. In quel frangente a noi non rimaneva altra possibilità di intervento che quella di avanzare le nostre condizioni. A questo punto è doveroso evidenziare un distinguo: una cosa è l’approvazione del permesso a fare una nuova pista, un’altra che SAF riesca poi a trovare i fondi per realizzarla. Anche nel caso in cui ci riuscisse, non se ne vedrebbe la luce  prima di 6/7 anni e nel frattempo Pisa ha tutte le carte in regola per crescere ancora. Non dobbiamo però fare l’errore di pensare che Pisa possa crescere indefinitamente, anche perché a quel punto Pisa non sarebbe più una città con aeroporto (tra l’altro “aeroporto urbano” vista la sua  collocazione quasi all’interno della città) bensì il contrario, un aeroporto spropositato con attaccata la città di Pisa e che, a quel punto, creerebbe non pochi problemi alla città stessa. Continua il Sindaco Filippeschi, dicendo che, conscio di  quanto prescritto da ENAC sullo sviluppo correlato dei due aeroporti e del limite naturale di quello di Pisa si è seduto al tavolo dell’Assessore Anna Marson cercando di raggiungere un accordo su pochi ma chiari punti essenziali a difesa degli interessi di Pisa:
La creazione della Holding
La definizione di “City Airport” per Peretola e di “Aeroporto Internazionale” per Pisa.
Gina Giani, a questo punto interviene per puntualizzare che la pista permessa di 2.000 m è unidirezionale e senza pista di rullaggio e ciò permetterà il decollo e l’atterraggio solamente di circa 5 aerei all’ora. Quindi, la Marson ha fissato un limite fortemente concreto all’aumento del traffico aereo di Peretola.
Riprende il Sindaco esplicitando il punto 3) Garanzia dei finanziamenti per gli investimenti ed è chiaro che l’investimento sulla seconda pista non potrà avvalersi di finanziamenti pubblici.
Garanzia che nel Pit le caratteristiche degli ampliamenti siano quelli e solo quelli oggetto di accordo; cioè che le caratteristiche della pista “unidirezionale” e “priva di bretella di rullaggio” non siano più negoziabili.
Si è dato, dunque l’incarico a gara (e per ciò sono stati stanziati 300.000€ ) ad un Advisor per uno studio di fattibilità per la creazione della Holding. Vi è un forte richiamo agli atti della Regione, affinché diventi controllante di ADF ed anche una precisazione sull’impianto di termo valorizzazione di Sesto Fiorentino. Sono state nominate poi, due figure tecniche, di cui una è Gina Giani, per seguire attentamente questo lavoro, tenendo ben fermi i punti appena detti.
Gina Giani interviene precisando che la Holding avrà finalità di “controllo”. Passa poi a descrivere alcune delle caratteristiche delle due società: mentre in SAT sono presenti soci pubblici e soci privati ed ognuno interviene nelle decisioni con la forza delle azioni possedute, in ADF è previsto il “premio di maggioranza”. Tale  opportunità (non prevista in SAT) ha permesso fino ad oggi ai privati presenti in ADF  di avere un peso decisionale molto più forte rispetto alle quote possedute. La Holding avrà il compito di controllare i due Consigli di Amministrazione e risulta chiaro il percorso che  solo i soci pubblici di SAF dovranno fare per acquisirne maggior controllo, in quanto per Pisa, tale controllo è già in atto. La Holding sarà dunque uno strumento per portare Pisa e Firenze ad un livello superiore di classificazione. A questo punto anche Gina Giani esprime qualche dubbio sulla fattibilità economicamente sostenibile dell’opera, visti i numerosi interventi idrogeologici connessi alla sua realizzazione. La nuova pista , infatti, imporrà lo spostamento del Fosso Reale-Rimaggio per circa 4 Km, con la sistemazione di alcuni corsi d’acqua minori che convogliano nello stesso Fosso Reale (solo per questa opera sembrerebbero necessari circa 30 milioni di Euro).Si devono inoltre aggiungere, tra le criticità economiche, la necessità di rialzare il livello dell’autostrada per tutelare la sicurezza idraulica della pista e il pagamento dei terreni, in gran parte di proprietà privata. La definizione di “City Airport” non consentirà a Peretola diventare “Aeroporto Internazionale” come Pisa. Benetton prevede 8.000.000 di passeggeri per Peretola ma con una pista unidirezionale, tale obiettivo sembra essere poco raggiungibile. Nonostante seri e fondati dubbi di raggiungimento di tali obiettivi, l’Assessore Anna Marson sembra essere disponibile ad investire circa 220.000.000 di Euro per la sistemazione della Piana per permettere a Peretola di ingrandirsi con questa nuova pista. Gina Giani ci tiene a sottolineare che mentre SAT ha un tasso di indebitamento in linea con le indicazioni ENAC, considerati gli investimenti previsti, ADF potrebbe sforare di gran lunga tali parametri, tenendo anche conto che mentre SAT ha sempre investito in autofinanziamento con la rinuncia dei soci a pretendere dividendi, ADF ha sempre preferito distribuire dividendi a scapito, naturalmente degli investimenti, cosi come non bisogna dimenticare che  Pisa ha previsto un Master Plan da 6.300.000 passeggeri, nonostante sia gravata da servitù militare e Firenze non ha questo strumento di pianificazione e controllo, quindi risulta molto difficile, allo stato dei fatti, paragonare le due realtà aeroportuali. Non si capisce perché se in sede Europea, a Bruxelles, c’è uno studio per il quale il Porto di Livorno viene considerato “strategico” e l’aeroporto di Pisa altrettanto “strategico”, il ministro Passera consideri quest’ultimo “comprehensive”, al contrario di Genova, che,  vantando un  porto giustamente “strategico”, ma un aeroporto con un numero di passeggeri molto inferiore di Pisa, è stata inserita a pieno titolo, nel novero dei primi 10 Italiani. Se l’unica giustificazione che viene fornita è che le due strutture sono in città differenti, il non voler vedere la vicinanza delle due strutture, praticamente attigue, fra Pisa e Livorno, fa  nascere il non manifestamente infondato sospetto di una politica orientata a favorire l’aeroporto di Bologna, ma considerato il fatto che essere ricompresi in quel famoso elenco di  aeroporti “strategici” può fare la differenza tra il poter accedere  o non accedere a finanziamenti, anche comunitari, la battaglia per potervi rientrare risulta assolutamente “strategica” per ambedue le città, sia Pisa che Firenze e se per rientrarci occorre presentarsi insieme, facciamolo con uno strumento, la Holding, che permetta, come dovrebbe permettere, almeno sulla carta e nelle dichiarate intenzioni, un maggior controllo da parte di Pisa.
Si lascia spazio adesso alle domande dei soci intervenuti:
Simone Guidotti, interpretando la diffidenza di molti soci, chiede, se nel corso del tempo sia possibile aggirare in qualche modo le limitazioni messe nero su bianco oggi.
Prende poi la parola Elia Chiarenza, per molti anni Comandante Pilota Alisarda,(più di 6000 ore di voloDC9 –MD82) che sottolinea la conclamata pericolosità dell’attuale pista di Peretola. Rende noto che per poterla far funzionare, “il piano ostacoli” ha avuto bisogno di una deroga, ma ciò non ne ha diminuito la pericolosità reale, come, purtroppo ha dimostrato il famoso incidente nel 1997 dell’Air Littoral, dell’ ATR-42 che arrivò, alto e lungo e andando fuori pista, solo fortunosamente non andò a schiantarsi sull’autostrada contro un pullmann della Lazzi. Solo per quell’incidente, vista la deroga al “piano ostacoli”, l’aeroporto avrebbe dovuto essere chiuso perché insicuro. Purtroppo sono successi altri due incidenti, ma sono passati sotto sordina proprio perché, per le stesse ragioni suddette, avrebbe dovuto essere definitivamente chiuso. Anche la nuova pista, comunque, sottolinea, potrebbe avere requisiti di pericolosità diversi, ma pur sempre, reali, in quanto, in condizioni meteorologiche avverse, piuttosto frequenti nella zona, si potrebbe creare il caso di un atterraggio sull’autostrada parallela, scambiata per pista. Ipotesi formulata anche da altri Comandanti di compagnie aeree. Chiede, quindi Chiarenza che logica ci sia a spendere 220.000.000 di Euro di soldi pubblici per opere pubbliche propedeutiche a mettere in condizioni Peretola di avere una pista unidirezionale senza bretella di rullaggio, più altri 500.000.000 di Euro di soldi pubblici per la tramvia per passare nel 2030 a 4,5 milioni di passeggeri (nella migliore delle ipotesi)con Pisa che potrebbe fermarsi per quella data a 8.000.000 di passeggeri.
A questo punto prende la parola il socio Paolo Bilanci, che accusa, senza mezzi termini, il Sindaco Filippeschi di non aver difeso abbastanza l’aeroporto di Pisa e di aver dato il via libera all’avidità dei Fiorentini di impossessarsi della piana di Sesto Fiorentino, contro anche tutti quei comitati spontanei e le legittime rivendicazioni delle autorità dei Comuni interessati contrari alla maxi-speculazione  degli invadenti vicini. Bilanci subodora che i Fiorentini, in un primo tempo si accontentino di cominciare con una pista da 2.000 m., ma che non occorre essere troppo intelligenti per non capire che appena fatta quella di 2000 m., faranno fuoco e fiamme per portarla a 2.450m. e a quel punto Benetton avrà avuto il suo aeroporto da 9.000.000 di passeggeri, pagato con soldi pubblici e i Pisani rimarranno al palo; le compagnie andranno su Firenze e se andrà bene i dipendenti pisani andranno a lavorare a Firenze, vanificando anche tutti i soldi spesi fino ad oggi su Pisa. Indignato si chiede come faccia, il Sindaco di Pisa, a credere ancora alle favole che raccontano i fiorentini. Con il suo operato, insieme a Rossi, ha svenduto Pisa ed il suo aeroporto. Tra l’altro, autorizzando quest’operazione ci siamo anche inimicati tutti quei Fiorentini e abitanti della piana di Sesto che temono per la vivibilità dei loro territori e per la pericolosità  insita in questa nuova pista.
Nota a margine del Segretario scrivente in riferimento a quest’ultima critica del Bilanci. A denunciarne altri aspetti della pericolosità di questa nuova pista non è il solito comitato o qualche ambientalista inferocito, bensì il professor Francesco Gurrieri, ordinario all’Università di Firenze, vice presidente dell’Opera del Duomo che sovrintende ai monumenti della piazza (la chiesa di Santa Maria del Fiore con il Battistero e il campanile di Giotto) e un passato di ufficiale di complemento nel settore infrastrutture aeroportuali dell’Aeronautica militare. CALCOLI ALLA MANO - Il professore, è convinto che la nuova pista parallela provocherà un inevitabile passaggio degli aerei sulla blasonata Cupola. «Sorvoleranno il Duomo ad un’altezza di 2-300 metri», avverte Gurrieri. Secondo il vice presidente dell’Opera del Duomo, il problema più grave sarebbe rappresentato dai «piani di avvicinamento (atterraggio) e di decollo dalla pista» che inevitabilmente porterebbero alcuni velivoli sopra il centro storico di Firenze e soprattutto sopra la cattedrale. E accadrebbe nel caso del così detto «failled landing» un evento che, sottolinea il docente, accade in tutti gli aeroporti. «La nuova pista, parallela o leggermente divergente – continua Gurrieri - avrebbe un asse (per i primi chilometri, che sono quelli che ci interessano) che passa esattamente sopra alla cupola del Duomo a una distanza di sei chilometri. E dunque l’aereo si troverebbe a passare a una quota assolutamente rischiosa per la Cupola e i monumenti del centro storico».
Prende la parola Riccardo Buscemi, che tiene a precisare di parlare, non come Consigliere Comunale ma unicamente da “Amico di Pisa”. In certe situazione è umano e giusto usare il “cuore” ma occorre usare anche “intelligenza” e “pragmatismo”. Ritiene giusto di fare quindi una riflessione ad alta voce chiedendosi  se, nel caso in cui ci fossimo schierati apertamente contro la costruzione della seconda pista di Peretola, saremmo stati del tutto convinti di riuscire a contrastarla, nei fatti. Nel momento in cui dobbiamo confrontarci in scenari ostili, nei quali l’unica strategia ammessa è la difesa occorre, intelligentemente , cercare di stabilire delle regole che limitino la preponderanza dell’avversario. Del resto, dobbiamo anche pragmaticamente prendere atto, con tutto il nostro impegno, quanti Pisani, p.es. siamo riusciti a coinvolgere nella lotta per l’accorpamento delle Province. Per cui non possiamo e non dobbiamo illuderci più di tanto. La battaglia si può fare solo ed esclusivamente avendo ben in mente su quante forze possiamo far conto. Buscemi riconosce che le informazioni ricevute stasera dal Sindaco Filippeschi e da Gina Giani ,da un certo lato devono tranquillizzarci poiché, se è doveroso continuare a tenere gli occhi aperti per non subire, per non soccombere, dobbiamo riuscire a farlo in maniera intelligente, evolverci da forme di protesta etichettabili come  meramente campanilistiche ed invece cercare di guidare gli eventi spostando la barra, per quanto più possibile, verso Pisa. In questa direzione va dunque l’appoggio al People Mover che sarà importantissimo per le attività di convincimento che dovremo intraprendere verso le autorità di Bruxelles e forse proprio questa importantissima opera di collegamento potrebbe far pendere la bilancia a nostro favore e riuscire a farci ricomprendere nel novero degli aeroporti a carattere “strategico”.
Interviene ancora il Comandante Chiarenza per chiedere, da tecnico qual’è, se gli Advisor si occuperanno anche della sicurezza delle piste, in quanto è uno degli argomenti che, non solo gli stanno più a cuore ma anche l’unico che a suo avviso, se ben giocato, potrebbe ridimensionare di molto le aspettative fiorentine.
Risponde Gina Giani, che denuncia un altro pericolo da non sottovalutare, il problema dell’avifauna residente sugli stagni della piana, eppure, pur essendo a conoscenza di questo pericolo,  bisogna prendere atto che ENAC ha approvato il progetto. I risvolti tutti italiani di questa storia vengono fuori nella loro gravità quando si concentra l’attenzione non tanto sul progetto, quanto sul dispendio di risorse pubbliche che tale iniziativa richiede a latere. Per poterlo realizzare ci vuole la disponibilità del suolo e quindi una variante urbanistica. Va preso atto che vi siano anche alcuni ing. di ENAC che si pongono delle domande sull’effettiva urgenza di decisioni di così vasta portata.
Nota a margine del segretario scrivente a supporto di quanto asserito sia dal Comandante Chiarenza che da Gina Giani. Si fa riferimento alla presa di posizione del generale dell’aeronautica, oggi in pensione, già comandante della Scuola di guerra aerea di Firenze, Luciano Battisti che in una lettera inviata al presidente della Regione Enrico Rossi e diffusa da “QuiFirenze-Corriere Nazionale” mette nero su bianco un avvertimento, un warning  ai fautori  a tutti costi dell’ampliamento di Peretola: “Non costruite quella pista! Non fatelo per due fondamentali ordini di ragioni: il primo, perché la sua vicinanza all’autostrada può indurre, in caso di condizioni meteo avverse, ad atterraggi accidentali sulla sede autostradale; il secondo, perché l’avifauna nella pianura alluvionale adiacente l’ipotizzato tracciato, può portare ad un elevato rischio di impatto dei volatili con gli aerei in fase di decollo o atterraggio. Queste le sue principali preoccupazioni circa il progetto di nuova pista “convergente parallela”, per lo sviluppo dell’aeroporto fiorentino di Peretola, il Battisti, fino all’ottobre scorso consulente, a titolo gratuito, dell’assessore regionale all’urbanistica Anna Marson, ammonisce dal proseguire sulla strada della pista parallela all’autostrada Firenze Mare, quale soluzione ai problemi dell’aeroporto fiorentino: «I risultati che hanno portato l’aviazione commerciale - scrive nella lettera - ad essere il mezzo di trasporto più sicuro in assoluto, sono stati raggiunti grazie a una continua ricerca di fattori latenti di rischio e ad una sempre maggiore capacità di indagine nel caso di incidente aereo». Fattori tradotti nel corso del tempo in norme puntuali per la costruzione di nuovi scali, che, secondo Battisti, verrebbero però adesso «molto sottovalutate» dal progetto di nuova pista monodirezionale.
Interviene adesso Marco Santero, che grazie all’ausilio di una cartina del Piano trasporti ferroviari Toscano e riportando un articolo del compianto Ing. Ballini, ricorda a tutti i presenti, che, stante il materiale rotabile attuale, la tratta Pisa Firenze, se solo si volesse, potrebbe essere percorsa in 25 minuti. Questo asserto smonta tutto il faraonico progetto di Peretola e tutti quei soldi pubblici, specialmente in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, potrebbero essere orientati all’adeguamento della linea Ferroviaria Firenze-Montecatini-Pisa con diramazione per Viareggio, assolutamente inadeguata e non rispondente a standard accettabili di qualità.
Antonio Gentilini, da dipendente SAT, toccando giornalmente con mano gli standard di sicurezza dell’aeroporto pisano e riconoscendo al management di aver incrementato in misura esponenziale i servizi, tanto da far arrivare Pisa ai traguardi che molti ci invidiano ed avendone nella testa altri per i prossimi anni si chiede perché Pisa, con i numeri che ha, non possa avere  lecitamente il diritto di difendersi da sola. Perché debba, per forza, mettersi insieme a Firenze. Ricorda poi un particolare della campagna di Renzi quando venne a Pisa per le primarie in cui disse che Firenze avrebbe dovuto diventare il primo aeroporto della Toscana e la platea, incredibilmente, a questa asserzione, fatta a Pisa, non solo non si ribellò, ma applaudì. Gentilini, a questo punto, si lascia andare ad un ipotesi non del tutto infondata, visto lo stallo della situazione politica attuale : se Renzi diventasse Capo del Governo, chi potrebbe  essere in grado di contrastare più questo mega progetto? E’ tanto che alcuni fiorentini lo pretendono, è tanto che cercano tutte le vie per attuarlo, se hanno anche l’arroganza di venirlo a sbandierare a Pisa e se la platea applaude. Chi difenderà l’aeroporto di Pisa?
Risponde Gina Giani: La situazione si è molto evoluta negli ultimi anni. Si è partiti da una situazione di stallo sul milione di passeggeri alla scommessa  dell’Ing. Ballini , poi rivelatasi vincente sulle compagnie Low cost che ci ha portato ai numeri attuali. Da quel momento non ci siamo mai fermati ed abbiamo investito moltissimo per aumentare la qualità dei servizi offerti, per l’ampliamento delle piste e ultimamente anche l’ulteriore allungamento della pista di altri 400m, (di cui non aveva bisogno, in quanto già abilitata all’atterraggio degli aeromobili più grandi oggi in servizio come gli Antonov), solo ed esclusivamente per permettere agli aerei di sorvolare la città ad una quota più alta e quindi di avere , nei suoi confronti, un impatto acustico minore. Certamente l’allungamento della pista di Peretola avrà, indubbiamente, un impatto su Pisa. Anche se non possono esserci valutazioni precise in merito è ipotizzabile uno spostamento di circa 1.500.000 passeggeri su Firenze. Ma noi non prevediamo, crescite esponenziali nei prossimi anni, noi formuliamo ipotesi di crescita del 2 o 3% annui. Il nostro obiettivo sarà quello di evitare trasferimenti in massa di passeggeri e, con lo strumento della Holding, cercare di armonizzare le nostre politiche commerciali per poter crescere serenamente in due, vendendo il brand  turistico“Toscana”. Sta qui la grande sfida che ci attende nei prossimi anni. Siamo perfettamente consapevoli che lo sviluppo nel decennio prossimo non sarà minimamente confrontabile con lo sviluppo avuto nel decennio precedente. Ma non dobbiamo ripercorrere gli errori di una concorrenza sfrenata tra i due aeroporti, come quando Meridiana provò a doppiare tutti i voli che aveva da Pisa, su Firenze e fu con molta difficoltà e soprattutto pagando un prezzo alto che riuscimmo a contenere quell’iniziativa. Bisogna molto pragmaticamente e freddamente prendere atto che se non possiamo andare contro ad un cavallo bisogna cercare, in qualche modo, di cavalcarlo!
Marco Santero  riprende la parola per esortare tutti a cominciare a ragionare in maniera diversa, specialmente quando si parla di finanziamenti pubblici. Siamo di fronte a scenari mondiali allucinanti, fonti autorevoli danno il petrolio per esaurito nel 2050 e la benzina man mano a prezzi sempre più alti. La Germania è partita già dagli anni ’90 con forti investimenti nel settore energetico pulito creando 1.500.000 posti di lavoro e si sta organizzando per sostituire il petrolio entro il 2040. Quindi rischiamo di fare investimenti enormi in strutture che, se non cambierà la tecnologia aerea, rischieranno di essere i soliti soldi buttati via.
Il Sindaco Filippeschi esprime il timore che nella battaglia  vi sia forzatura politica. Però se c’è da farla si fa! Ma partire con una battaglia di principio per cui Firenze va chiusa, è una strada impercorribile. Diventerebbe una posizione accademica non dialogante con le altre.
Roberto Ferraro esprime la preoccupazione sui rapporti di forza all’interno della Holding.
Gina Giani risponde che saranno gli advisor a fare un’ipotesi che poi passerà all’approvazione e sarà nostro interesse vigilare e controllare. Non sarà un compito facile per gli advisor, proprio per le differenze tra le due società.
Ferruccio Bertolini invita a rivendicare con forza il terzo binario sulla linea FI-PI e si chiede se Enrico Rossi sia il Presidente di tutti Toscani o dei soli Toscani Fiorentini. A suo parere, avrebbe dovuto partire proprio dal rafforzamento della linea ferroviaria.
Il Presidente  Franco Ferraro conclude l’Assemblea riepilogando le istanze dei cittadini che chiedono oggi di sensibilizzare i nostri politici , sulla necessità vera di spendere tutti questi soldi per un progetto che ha ancora molti punti oscuri. I cittadini si sono stufati di veder dilapidare le nostre tasse in cose assurde. Rivolgendosi al Sindaco Filippeschi  e a Gina Giani li investe della responsabilità di essere gli interlocutori più importanti della città nei confronti delle autorità regionali , che sembrano più asservite agli interessi del capoluogo che non a quelli dell’intera collettività Toscana. Condivide a questo punto l’idea della Holding come l’unico modo di cercare di domare (riportando le parole della Giani) gli scarti del cavallo. Se in Toscana arriveranno nei prossimi anni 12 milioni di passeggeri potremo permetterci di darne 4 milioni a Firenze  e assicurarcene 8 milioni per noi, anche perché poi un numero fortemente maggiore, potremmo non  essere in grado di gestirlo.
Alle ore 23:40, il Presidente Franco Ferraro chiude il dibattito con l’accordo di rimanere in contatto per l’organizzazione di altre iniziative a seconda delle decisioni di Firenze.
                                                                                              Il Segretario
         (Sergio Brondi)                                                                                                  
    Il Presidente
(Franco Ferraro)

Pisa, Lunedì 1 Marzo 2013 -2014 stilepisano

                                                                          

25 marzo Capodanno Pisano


25 MARZO: IL CAPODANNO PISANO

Al tempo dell'Impero Romano l'inizio dell'anno coincideva con le calende di marzo, vale a dire con il primo giorno del mese. Quando poi Quinto Fulvio Nobiliore ebbe la necessità di diventare console, tale data fu anticipata alle calende di gennaio. Fu Giulio Cesare, nel 45 a.C., a codificare questa innovazione, fissando l'inizio dell'anno con il 1° gennaio.
Nel periodo del solstizio d’inverno, che all’epoca era il 25 dicembre, si celebrava il riallungarsi delle giornate, il trionfo della luce sul buio. La Chiesa trasformò poi questa festa pagana in festa cristiana, ricordando in quel giorno la nascita di Gesù Cristo.
Caduta Roma nel 476 d.C. e finite le invasioni barbariche, nel Medioevo nacquero le libere Repubbliche e i liberi Comuni. Così molte città italiane elaborarono diverse unità di pesi e misure, coniarono monete proprie, istituirono proprie leggi e tasse e crearono anche propri calendari, tornando in molti casi a far coincidere l'inizio dell'anno con un evento od una festività primaverile.
I Pisani, almeno fin dal X secolo, decisero di far coincidere l'inizio dell'anno con l'Annunciazione (e quindi l'Incarnazione di Gesù), ossia 9 mesi prima del 25 dicembre. Si ottenne così l'Anno Pisano ab Incarnatione Domini (o Christi, o Dei), in anticipo sul calendario comune. Il 25 marzo diventò il primo giorno del nuovo anno solare, che si sarebbe poi concluso il 24 marzo successivo. Il primo documento datato in stile pisano (abbreviato s.p.) risale al 985.
La data del 25 marzo ha una doppia valenza: ci ricorda l’Annunciazione alla Vergine (a cui peraltro è intitolata la Cattedrale alfea) ed è prossima all’equinozio di primavera, che vede il risveglio della vita dopo i rigori invernali.
Proprio per quest’ultima ragione il mese di marzo fu scelto da molte altre città e Paesi per sancire l’inizio dell’anno: dall’Inghilterra alla stessa Roma, dalla Francia alla Russia. Come Pisa, anche Siena e Firenze scelsero il giorno 25, calcolando però un anno di ritardo rispetto alla città alfea.
Il calendario pisano restò in vigore per secoli anche nelle terre appartenenti alla Repubblica di Pisa: la costa fra Porto Venere e Civitavecchia, Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, Baleari, Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara, Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov (nel Mare omonimo, sulla foce del fiume Don) e infine Costantinopoli, dove i Pisani e i Veneziani furono gli unici occidentali a potersi stabilire.
Questo calendario durò fino al 20 novembre 1749, giorno in cui il Granduca di Toscana Francesco I di Lorena ordinò che in tutti gli Stati toscani il primo giorno del gennaio seguente avesse inizio l'anno 1750. Quindi lo Stato Pisano, formato grosso modo dalle attuali Province di Pisa e di Livorno, si uniformò all'uso del calendario gregoriano come il resto della Toscana.
Negli anni '80 del Novecento si tornò a parlare di questa festa alfea, grazie all’interessamento e alle ricerche di Paolo Gianfaldoni, attento cultore di cose pisane che l’8 aprile 1982 pubblicò su un quotidiano locale la notizia di questa celebrazione fino allora dimenticata da secoli. Oggi il Capodanno Pisano è sempre più atteso e festeggiato, con numerose iniziative culturali che precedono e seguono la data del 25 marzo, ed anche conviviali con cenoni tipici nei ristoranti della Città.
Oggi come ieri l'inizio dell’Anno Pisano è scandito da una sorta di orologio solare: a mezzogiorno di ogni 25 marzo un raggio di sole penetra nel Duomo da una finestra rotonda della parete meridionale e colpisce una mensola posta sul pilastro accanto al pergamo di Giovanni Pisano, sul lato opposto.
L'evento è preceduto da un corteo storico che, composto da rappresentanti dell’antica Repubblica Marinara e delle Magistrature, si snoda per la Città ed entra in Cattedrale al suono di tamburi e chiarine: non è folclore né rievocazione, ma una vera festa devozionale del Popolo Pisano che con i mezzi e i modi tramandati attraverso la Sua storia gloriosa rende omaggio alla Vergine Maria nel giorno dell’Annunciazione. Si tiene quindi una breve cerimonia religiosa che termina alle 12 esatte con la frase rituale: "A maggior gloria di Dio e invocando l'intercessione della Beata Vergine Maria e di San Ranieri nostro Patrono, salutiamo l'anno... [uno in più rispetto al calendario comune]”.
La mensola illuminata è sorretta da un piccolo uovo di marmo. L'uovo, simbolo di vita, di nascita, di una storia senza fine… come quella della nostra amata Pisa.

Compagnia di Calci
Ferruccio Bertolini


23 marzo 2013 VI Capodanno Pisano in Verruca


23 marzo 2013 VI Capodanno Pisano in Verruca

Dal 2005 la Compagnia di Calci festeggia il Capodanno Pisano, è stata la prima Associazione della Provincia di Pisa nel festeggiarlo.
Dal 2008 organizza il "Capodanno Pisano in Verruca" una passeggiata da Montemagno alla Verruca.

Il 23 marzo "VI Capodanno Pisano in Verruca" con ritrovo e partenza alle ore 11.00 dal parcheggio di Montemagno, si prega di organizzarsi per il pranzo al sacco.
Arrivo alla Verruca intorno alle 12.30 dove verrà issata la bandiera della Repubblica Pisana.


La Compagnia di Calci ha ripulito la Rocca della Verruca

La Verruca è passata in pochi anni, da essere una fortezza invasa interamente dalla vegetazione a ritornare un castello come ai tempi della Repubblica Pisana, grazie alla Compagnia di Calci, che dal 2004, coinvolge i Comuni e la Soprintendenza in una azione continua di stimolo per la salvaguardia della Rocca della Verruca, tanto è vero che nel 2007 venne creato il Gruppo Verruca come sezione dell'Associazione Compagnia di Calci, a tale Gruppo aderiscono oggi 24 Associazioni e i Comuni di Calci e di Vicopisano.
Già nel 1991 alcune persone della Compagnia di Calci si erano interessate al recupero della Verruca, ripulendola dai rifiuti e dai rovi, con l'Associazione Italia Nostra e pubblicando nel 1992, il libro "Rocca quae dicitur Verruca", da lì sono state fatte negli anni, conferenze, pubblicazioni, come il libro "La Pietra Bugiarda" di Renzo Zucchini e "La Rocca della Verruca e il sistema difensivo del Monte Pisano" di Giovanni Benvenuti nel 2005.
Dal 2008 viene organizzato "il Capodanno Pisano in Verruca" una passeggiata da Montemagno alla Verruca.
La Compagnia di Calci dal 2009 ha ottenuto da Costantino Conforti il comodato d'uso gratuito della parte calcesana della Rocca.
Dal 2009 al 2012 la Compagnia di Calci ha ripulito a costo zero l'interno della Rocca da rovi, piante ed edera, sono così ricomparse le mura e i camminamenti e oggi la Rocca è più sicura e visitabile.
E' stata una vera fatica portare motoseghe e decespugliatori fino in cima alla Rocca, ci sono volute più di 10 campagne di ripulitura, ma per noi la Verruca è un monumento storico, rappresenta uno dei luoghi più significativi della Repubblica Pisana, volevamo che tornasse ad essere "l'occhio dei pisani", un luogo sicuro e accessibile a tutti, e così è stato! senza chiedere un solo euro alle Amministrazioni Comunali!
Questi sono i Volontari che ultimamente hanno ripulito la Rocca della Verruca: Alessandro Ercolini, Giovanni Benvenuti, Simone Pellegrini, Renzo Zucchini, Simone Armani, Sebastiano Mazzei, Enzo Pietrini, Ferruccio Bertolini, Filippo Del Moro, Diego Taccola, Pietro Bini, Alessandra Armani, Andrea Gennai, Silvia Nurra, Roberta Ponticelli, Tiziana Baglini, Francesco Ponticelli, Marina Donnaloia, Benedetto Gatti, Giuseppina Bonuccelli.

Un ringraziamento particolare anche a Federico Bonucci, Irene Galletti, Fabio Vasarelli, Michele Da Caprile, Simone Kovatz.

http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2013/02/17/news/verruca-ripulita-e-aperta-la-fortezza-torna-a-vivere-1.6554691

venerdì 15 febbraio 2013

La Verruca torna ad essere L'Occhio dei Pisani

La Compagnia di Calci ha ripulito la Rocca della Verruca

La Verruca è passata in pochi anni, da essere una fortezza invasa interamente dalla vegetazione a ritornare un castello come ai tempi della Repubblica Pisana, grazie alla Compagnia di Calci, che dal 2004, coinvolge i Comuni e la Soprintendenza in una azione continua di stimolo per la salvaguardia della Rocca della Verruca, tanto è vero che nel 2007 venne creato il Gruppo Verruca come sezione dell'Associazione Compagnia di Calci, a tale Gruppo aderiscono oggi 24 Associazioni e i Comuni di Calci e di Vicopisano.
Già nel 1991 alcune persone della Compagnia di Calci si erano interessate al recupero della Verruca, ripulendola dai rifiuti e dai rovi, con l'Associazione Italia Nostra e pubblicando nel 1992, il libro "Rocca quae dicitur Verruca", da lì sono state fatte negli anni, conferenze, pubblicazioni, come il libro "La Pietra Bugiarda" di Renzo Zucchini e "La Rocca della Verruca e il sistema difensivo del Monte Pisano" di Giovanni Benvenuti nel 2005.
Dal 2008 viene organizzato "il Capodanno Pisano in Verruca" una passeggiata da Montemagno alla Verruca.
La Compagnia di Calci dal 2009 ha ottenuto da Costantino Conforti il comodato d'uso gratuito della parte calcesana della Rocca.
Dal 2009 al 2012 la Compagnia di Calci ha ripulito a costo zero l'interno della Rocca da rovi, piante ed edera, sono così ricomparse le mura e i camminamenti e oggi la Rocca è più sicura e visitabile.
E' stata una vera fatica portare motoseghe e decespugliatori fino in cima alla Rocca, ci sono volute più di 10 campagne di ripulitura, ma per noi la Verruca è un monumento storico, rappresenta uno dei luoghi più significativi della Repubblica Pisana, volevamo che tornasse ad essere "l'occhio dei pisani", un luogo sicuro e accessibile a tutti, e così è stato! senza chiedere un solo euro alle Amministrazioni Comunali!
Questi sono i Volontari che ultimamente hanno ripulito la Rocca della Verruca: Alessandro Ercolini, Giovanni Benvenuti, Simone Pellegrini, Renzo Zucchini, Simone Armani, Sebastiano Mazzei, Enzo Pietrini, Ferruccio Bertolini, Filippo Del Moro, Diego Taccola, Pietro Bini, Alessandra Armani, Andrea Gennai, Silvia Nurra, Roberta Ponticelli, Tiziana Baglini, Francesco Ponticelli, Marina Donnaloia, Benedetto Gatti, Giuseppina Bonuccelli.

mercoledì 6 febbraio 2013

elogio alla Compagnia di Calci da parte degli Amici di Pisa


  Associazione degli Amici di Pisa
                   1959-2013                     
                                      
   All’Associazione Culturale
   Compagnia di Calci
   
          
                            Pisa, Mercoledì 30 Gennaio  2013 -2013 in stilepisano-
OGGETTO: lettera di  ringraziamento alla “ Compagnia di Calci “

Cari Amici,
    La presente per rivolgerVi -in occasione del 700mo anniversario della prima costituzione della Compagnia di Calci che cade in quest’anno e del 10mo anniversario della ricostituzione della stessa- i nostri più vivi rallegramenti per l’attività da Voi svolta sempre con passione, gratuità e precisione per la diffusione del sentimento di appartenenza alla realtà calcesana e per l’attività di sensibilizzazione al recupero della Fortezza Pisana alla Verruca.

    Il Vostro impegno non passa invano nonostante le difficoltà operative e le lacune che da più parti affiorano, la Vostra azione è motivo di orgoglio per tutti noi e di esempio per affrontare nuove e gravi sfide che si stagliano all’orizzonte. Diffondere e promuovere la Storia Pisana, di cui Calci è parte piena, i suoi costumi, i suoi mulini e i corsi d’acqua, le sue Torri e Fortezze è un servizio che la Collettività apprezza e ricorderà sempre nel tempo.
    Pertanto Vogliate gradire le nostre più vive congratulazioni e l’invito a continuare sulla strada finora tracciata.
                               GRAZIE!
Il Presidente
(Dr. Franco Ferraro)















mercoledì 30 gennaio 2013

no alla fusione tra Pisa e Firenze, no alla nuova pista di Peretola!

VOGLIONO FARE LA FUSIONE TRA PISA E FIRENZE PER RISOLLEVARE FIRENZE E PER FARE LA NUOVA PISTA DI PERETOLA, UNO SCALO PERICOLOSO, SPESSO CHIUSO PER VENTO O NEBBIA! ALLORA PERCHE' NON PUNTARE SOLO SU PISA E COLLEGARE FIRENZE A PISA CON UNA MIGLIORE FI PI LI E UNA MIGLIORE FERROVIA? PERCHE' NON SPENDERE I SOLDI PUBBLICI LI E NON NELLA NUOVA PISTA DI PERETOLA? ANCHE TANTI SINDACI DEI COMUNI PRATESI E FIORENTINI NON VOGLIONO LA NUOVA PISTA, MA LA REGIONE INCALZA PER FARLA E PER FARE UNA FUSIONE TRA GLI SCALI DI PISA E FIRENZE.

LEGGETE QUI E NON FATEVI FREGARE, NON SIAMO NOI AD ESSERE CAMPANILISTI, MA SONO I FIORENTINI CHE VOGLIONO RISOLLEVARE LE SORTI DI UNO SCALO INUTILE COME PERETOLA!

PISA. L’atto di indirizzo per la definizione del piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale, reso noto oggi dal ministro dei trasporti Corrado Passera, ha un sapore amaro per la Toscana. Pisa e Firenze, infatti, non sono stati inseriti nel gruppo dei 10 “super big” - né singolarmente né come sistema integrato - anche se restano fra i 31 scali di interesse nazionale. Rispetto al piano presentato dallo scorso anno dall’Enac, però, c’è un declassamento. Che, peraltro, pone dei problemi concreti. Innanzitutto c’è da capire se potranno godere degli investimenti dello stato o della Regione. Il pericolo, in questo caso, sembrerebbe limitato, ma da più parti, ora, si chiede chiarezza, a partire dai vertici della politica toscana. Altra questione, poi, la “concorrenza” della vicina Bologna o di realtà più piccole (almeno rispetto al Galilei) di Genova e Torino, comunque inseriti in prima fascia .
«Pisa e Firenze, con i loro 6,35 milioni di passeggeri, rappresentano il quarto polo aeroportuale italiano dopo Roma, Milano e Venezia. Non appare quindi comprensibile che l'"L'Atto di indirizzo per la definizione del Piano Nazionale per lo sviluppo Aeroportuale", licenziato oggi dal Ministero delle infrastrutture, non inserisca i due aeroporti toscani nel "core network", ovvero tra gli scali considerati di rilevanza strategica a livello europeo in quanto pertinenti a città o nodi primari, inserendoli invece nella "comprehensive network", dove si trovano gli impianti con movimenti superiori al milione di passeggeri anno e indispensabili ad assicurare la continuità territoriale». È quanto sostengono il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, e quello di Firenze, Matteo Renzi, in una lettera inviata al responsabile del dicastero, chiedendogli un incontro urgente per illustrare lo stato di attuazione del processo di integrazione delle società dei due aeroporti toscani e di ammodernamento di quello di Firenze.
I firmatari ricordano anche che nella proposta di Piano nazionale degli aeroporti, approvata dal cda dell'Enac nel febbraio 2012 e trasmessa al Ministero, pur recependo anche le categorie Ue "Core/Comprehensive" relative alle reti Ten-t, si inserivano gli aeroporti di Pisa e di Firenze tra gli aeroporti strategici nell'ambito del sistema aeroportuale italiano. La suddivisione degli aeroporti di interesse nazionale in aeroporti strategici e primari non appare invece nellatto di indirizzo emanato oggi. Questo porta al mancato riconoscimento del ruolo strategico degli aeroporti toscani nell'ambito del sistema aeroportuale nazionale: un dato che è invece attestato innanzitutto dai numeri e confermato dal processo in corso di costruzione di un sistema integrato regionale. «Anzi, – sottolineano i tre amministratori toscani – proprio il processo di integrazione tra i due aeroporti, che sta muovendo i suoi primi importantissimi passi, e il fatto che si sia in presenza di due società di gestione quotate in Borsa, con sistemi di governance mista (compresenza di capitali pubblici e privati), richiede particolare attenzione. Di qui le richiesta di mantenere e confermare il carattere strategico dei due aeroporti internazionali della Toscana e quella dell'incontro con il ministro».
«Così com'è l'atto di indirizzo sul piano nazionale degli aeroporti presenta delle ambiguità che auspico siano dissipate in fretta». Lo afferma Gina Giani, amministratore delegato di Sat, la società di gestione dello scalo pisano. «Pisa con i suoi 4,5 milioni di passeggeri - spiega Giani - è il sesto aeroporto regionale e insieme a Firenze, che vanta oltre un milione di passeggeri, costituisce il quarto polo aeroportuale italiano». I timori di Pisa, come accennato,  riguardano soprattutto il fatto che la classificaizone che emerge nasconda in realtà il pericolo di una minore attenzione da parte dello stato per il futuro.