cercasi persona che può intestarsi o far intestare il Museo-Molino dei Gangalandi,l’unico dei 104 molini che conserva tutta l’attrezzatura, le macine e gli ingranaggi originari, capaci ancora oggi di girare perfettamente.
I Gangalandi, erano ghibellini e si trasferirono qui nel 1280 e nel 1556 vi abitavano ancora, mentre il Molino rimase funzionante fino al 1949.
info 050938017
Molino dei Gangalandi
2005
22 gennaio 2005 è stato chiesto all’Assessore ai lavori pubblici Luigi Armani, visto che l’Amministrazione Comunale vuole ricoprire alcuni tratti dell’Aldio in loc. la Corte per ricavare passaggi pedonali, se fosse possibile ricoprire suddetti tratti con del vetro, in modo da rendere visibile l’antico corso dell’Aldio. è stato risposto che forse sarà possibile salvare alcuni tratti.
È stato chiesto che cosa si può fare per rimuovere la frana che ha travolto l’Aldio del Molino dei Gangalandi. Ci è stato detto che la frana non si può rimuovere.
12 febbraio visita al Molino Gangalandi per vedere la frana che ha riempito di terra il corso dell’Aldio
19 febbraio Proposte fatte al Sindaco Stefano Lazzerini
Frana dell’Aldio al Molino Gangalandi, è stato detto al Sindaco che il Chini aveva mandato numerose lettere per denunciare lo stato di abbandono, prima ancora che la ripa franasse sull’Aldio. chiesto come il Comune intende agire prima che il Chini venda tutto ai tedeschi, se il Comune può pagare almeno l’ICI al Chini, come si può rimuovere la frana.
Risposte:
farsi dare in comodato gratuito l’uso del Molino Gangalandi per potere avere soldi dal Comune per il suo mantenimento. L’Assessore Armani ha detto che la frana va lasciata dove è perché togliendo la terra franata ne scenderebbe una nuova frana. L’Assessore e il Sindaco si sono detti perplessi per rimuovere la frana, perché non c’è un mezzo che può arrivarvi.
19 febbraio siamo andati a parlare con il Chini che ci ha mostrato una relazione della Soprintendenza per la frana del Castello e dell’Aldio, relazione che non è mai arrivata al Comune di Calci, perché se fosse arrivata, avrebbe dovuto far scavare di nuovo al Puccetti la fossa sopra il Castello che portava l’acqua nel vallino del Sedio, ed avrebbe dovuto far ripulire a proprie spese e dei privati la frana dell’Aldio
12 marzo visita al Molino Gangalandi per vedere nuovamente la frana e per mettersi d’accordo con Angiolo Chini per cosa dire alla Soprintendenza
15 marzo incontro con la Ciafaloni funzionario di zona della Soprintendenza
Domande:
cosa si può fare per far rimuovere la frana dell’Aldio del Molino dei Gangalandi
risposte:
il Comune non è interessato a rimuoverla
19 marzo incontro con il Sindaco di Calci
Domande:
abbiamo fatto presente che la Soprintendenza e il Comune non si sono ancora trovati d’accordo per rimuovere la frana dell’Aldio del Molino dei Gangalandi
risposte:
Il Sindaco ci ha detto che dobbiamo parlare con il Casella per la frana al Gangalandi
16 aprile escursione dalla Pieve al Molino Gangalandi iniziativa per le popolazioni colpite dallo tsunami
6 agosto: consegnato ad Angiolo Chini il "Premio Vincente Della Chiostra di Meuccio" per aver salvato dalla distruzione il Molino dei Gangalandi
13 dicembre consegnata al Sindaco una dettagliata relazione sulla frana che ha travolto l’Aldio del Molino dei Gangalandi.
2006
13 gennaio 2006 consegnata agli Amministratori calcesani una dettagliata relazione sulla frana che ha travolto e riempito di terra l’alveo dell’Aldio del Molino dei Gangalandi
27 gennaio consegnata al Presidente dell’Ufficio dei Fiumi e Fossi una dettagliata relazione sulla frana che ha travolto e riempito di terra l’alveo dell’Aldio del Molino dei Gangalandi
2 febbraio consegnata al Soprintendente e al Funzionario di zona della Soprintendenza una dettagliata relazione sulla frana che ha travolto e riempito di terra l’alveo dell’Aldio del Molino dei Gangalandi
2007
15 settembre 2007 visita guidata dalla Pieve al Molino dei Gangalandi circa 70 persone hanno partecipato a questa visita guidata, al ritorno una ventina di persone sono state accompagnate al castello al ponte delle streghe e di seguito al Colle.
2008
18 gennaio 2008 mandata una nuova lettera all’Assessore regionale alla cultura Paolo Cocchi per invitarlo a venire di persona per vedere la situazione di degrado del canale aldio e del muraglione che sorregge l’intera zona del Gangalandi, anche per rendersi conto dell’importanza dal punto di vista di archeologico industriale del Molino dei Gangalandi
16 febbraio visita guidata dalla Pieve al Molino Gangalandi con visita e spiegazione del funzionamento del molino per gli alunni/e della classe 1D
27 febbraio visita guidata dalla Pieve al Molino Gangalandi con visita e spiegazione del funzionamento del molino per gli alunni/e della classe 1E
3 aprile incontro nel Comune di Calci con la Compagnia di Calci, il Sindaco, Vicesindaco, Segretario comunale, il proprietario del Molino dei Gangalandi e Cristiana Torti del dipartimento di Archeologia industriale dell’Università di Pisa, per decidere la realizzazione di un museo al Molino dei Gangalandi.
8 maggio seconda riunione in Comune a Calci con la Compagnia di Calci, il Sindaco, Vicesindaco, Segretario comunale, il proprietario del Molino dei Gangalandi e Cristiana Torti del dipartimento di Archeologia industriale dell’Università di Pisa, per decidere la realizzazione di un museo al Molino dei Gangalandi.
2009
8 gennaio 2009: prima ripulitura dell'Aldio del Molino dei Gangalandi
9 gennaio: seconda ripulitura al Gangalandi, è stata ripulito il muraglione sopra il quale scorre l'alveo dell'Aldio
12 gennaio: terza ripulitura al Gangalandi, è stata ripulito il muraglione sopra il quale scorre l'alveo dell'Aldio
2010
13 settembre 2010: spedita una lettera al Comune di Calci per denunciare lo stato di degrado del Molino dei Gangalandi
Alla Cortese attenzione del Sindaco del Comune di Calci
Bruno Possenti
e degli Assessori
Massimiliano Ghimenti, Sandro Sandroni, Antonio Piccioli e Mario Pellegrini
e del Presidente della Commissione Uso e Assetto del Territorio e Ambiente
Massimo Guidi
oggetto: situazione di degrado al Molino dei Gangalandi
Egregio Sindaco, Egregi Assessori, dal 2003 ci occupiamo di salvaguardare il Molino dei Gangalandi, l'ultimo dei 104 molini che esistevano nel 1864, esso conserva tutta l'attrezzatura, le macine e gli ingranaggi originari, capaci ancora oggi di girare perfettamente.
Oggi il Molino e il suo Aldio sono beni vincolati dalla Soprintendenza, il Molino è proprietà della Famiglia Chini, la quale dispone anche di una immensa collezione di strumenti della vita contadina.
In passato abbiamo cercato di farci un Museo, d'intesa con la passata Amministrazione Comunale e il Dipartimento di Archeologia Industriale dell'Università di Pisa, ma tutto è naufragato nel nulla.
Vi comunichiamo anche che il muraglione, (alto 8 metri) che si erge dalla Zambra e contiene l'intera zona del Gangalandi sta crollando a causa delle piante infestanti, e la cosa è nota al Comune, all'Ufficio dei Fiumi e Fossi e alla Soprintendenza, da anni.
Nella sommità del muraglione scorre l'alveo dell'Aldio che portava l'acqua al Molino, tale Aldio è stato travolto anni fa da una frana, che sta aumentando di anno in anno e la cosa è nota al Comune di Calci da anni.
A monte del Molino dei Gangalandi si trovano i resti di un antico Castello, con ampi tratti di mura ancora ben conservati, anche qui da anni, abbiamo denunciato il fatto che il Proprietario del terreno non si cura del sito, anzi, vi pascolano cavalli che fanno crollare le mura, sono stati deviati canali di scolo, e più volte sono stati accesi fuochi a ridosso delle mura del Castello.
Nell'ultimo tratto dell'Aldio, alcune persone hanno piantato degli arbusti che hanno aggravato la situazione di stabilità di alcuni locali sottostanti, sempre di proprietà di Angiolo Chini.
Ad oggi il Proprietario del Molino, il Sig. Angiolo Chini, si trova costretto a vendere il Molino ad acquirenti tedeschi ed è intenzionato nel porre una clausola che nessun visitatore italiano possa più entrarci.
Con la presente lettera preghiamo le S.V. di contattare il Sig. Angiolo Chini e di interessarsi al Molino dei Gangalandi e alla sua vergognosa situazione di degrado, in modo da non perdere anche questa unica e magnifica testimonianza del nostro passato.
distinti saluti
Alessandro Ercolini
Compagnia di Calci
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