giovedì 31 luglio 2014

adotta un sentiero e puliamo il mondo due appuntamenti di settembre


16 settembre: incontro alla Biblioteca di Vicopisano alle ore 18.00 per parlare dei sentieri del Monte Pisano.

A questo appuntamento andremo dopo che il Comune di Calci ci avrà convocati per sentire quali sentieri terremo aperti.
Oltre al sentiero che da Prato a Ceccottino porta alla Verruca, ci piacerebbe tenere aperta la vecchia via di Tre Colli che dal Ponte di Pirone porta alla chiesa di Tre Colli, passando da Tonella e Tiricella.

27 e 28 settembre: Puliamo il Mondo, a cura di Legambiente Pisa, Compagnia di Calci, Comune di Calci.

Lo scorso anno eravamo pochi, se siamo diverse persone possiamo ripulire dai rifiuti diverse zone del territorio.

CHIUNQUE VOGLIA AIUTARCI PER RIAPRIRE E MANTENERE APERTI I SENTIERI DI CALCI O CHIUNQUE VOGLIA AIUTARCI NELLE CAMPAGNE DI PULIZIA DEL TERRITORIO CI CONTATTI!!

compagniadicalci@libero.it

3386761609

29 agosto: 1315


29 agosto: "1315"  passeggiata per parlare dei problemi del territorio. in ricordo della Battaglia di Montecatini del 29 agosto 1315. a cura della Compagnia di Calci.

ritrovo ore 21.10 di fronte alla Certosa parleremo della raccolta firme della Certosa e faremo una passeggiata per Calci, fotografando le criticità del territorio, per poi denunciarle al Comune.







Come ogni anno, la Compagnia di Calci ricorda la sua partecipazione alla battaglia di Montecatini, dove difese la Repubblica Pisana che sconfisse Firenze e la Lega Guelfa

Nel 1315, due anni dopo la costituzione della Compagnia di Calci, era Capitano del popolo e Podestà di Pisa, Uguccione della Faggiola, già Governatore di Genova come Vicario Imperiale; uno dei più valorosi condottieri Ghibellini, temutissimo per il suo grande valore. Dopo varie fortunate imprese, Uguccione della Faggiola si ritrovò nominato Capitano Supremo di Guerra per dieci anni, riuscendo ad ottenere una pace separata con Lucca, nemica di Pisa, il 25 Aprile 1314. Firenze, anche essa acerrima nemica dei Pisani, si allarmò ed in breve tempo riuscì a fare in modo che Lucca si ribellasse. Questo fatto indusse Uguccione della Faggiola ad occupare la città ribelle che per alcuni giorni fu saccheggiata specie ad opera dei Cavalieri Tedeschi al soldo di Pisa.
Dopo questo fatto vennero intraprese ad opera dei Pisani varie iniziative e conquiste nei territori occupati dai Guelfi finché a causa delle pressioni sempre più gravi esercitate da Uguccione della Faggiola, Roberto d'Angiò, Re di Napoli, si decise ad inviare nuove truppe al comando del fratello Filippo, principe di Taranto, in aiuto dei Fiorentini per cercare di frenare l'iniziativa di Uguccione della Faggiola e la conseguente espansione dei Pisani.
Uguccione non rimase però inattivo, ed anche lui, si diede a rafforzare il proprio esercito con le truppe degli alleati, Visconti di Milano, Cangrande della Scala di Verona, Passerino Bonaccolsi di Mantova, Guidi Tarlati d'Arezzo e con altre truppe mercenarie il 10 Agosto 1315 invase la Val di Nievole, forte di circa 30.000 fanti e 4.000 cavalieri attestandosi davanti a Montecatini.
Di contro l'esercito Guelfo anche esso mossosi ad incontrare quello Ghibellino si attestò a Monsummano al comando di Filippo di Taranto forte di circa 36.000 uomini e 5.000 cavalieri.
Siamo incerti sul numero esatto dei componenti dei due eserciti; i diversi autori che hanno trattato l'argomento riportano cifre diverse; è accertato comunque che ambedue erano composti di oltre 30.000 uomini ciascuno e che quello dei Pisani, facenti parte della lega Ghibellina era in numero assai minore di quello Guelfo con gli alleati Fiorentini.
Filippo di Taranto fece la prima vera mossa strategica dopo diversi giorni di scaramucce muovendo con tutte le sue forze oltre Buggiano per tagliare i rifornimenti alle truppe di Uguccione della Faggiola che assediavano Montecatini. Il giorno dopo le truppe Guelfe catturarono una colonna di rifornimenti uccidendo diversi fanti. Questo fatto fece rompere ogni indugio ad Uguccione della Faggiola, comandante delle truppe Ghibelline, il quale fece finta di ritirarsi dalla parte di Lucca togliendo l'assedio al castello di Montecatini e lasciandovi solo 200 soldati i quali vennero subito impegnati dalle truppe del Principe Filippo di Taranto che desiderava portare aiuto e viveri agli assediati.
Era la mattina del 29 agosto 1315. Guglielmo Boraldo, della parte Guelfa, interpretando che il muoversi delle truppe Pisane Ghibelline fosse dovuto ad una fuga, ordinò le schiere Fiorentine e alleati Guelfi alla battaglia. La parte destra dello schieramento era composto da Senesi e da Colligiani e comandato dal giovane Carlo d'Acaia, figlio diciottenne del Principe Filippo. Sulla sinistra comandava i cavalieri il valorosissimo capitano Berengario Carroccio.
Comandante del secondo schieramento era il generale Piero di Eboli, fratello del Principe di Taranto e del re Roberto di Napoli. Il Principe Filippo di Taranto che in quei giorni era ammalato era invece il comandante dell'ultimo schieramento nonché generalissimo di tutto l'esercito. Dall'altra parte, il nerbo dell'esercito Ghibellino composto di uomini scelti, era comandato da Francesco, figlio di Uguccione della Faggiola facente parte del primo schieramento.
Il secondo schieramento era composto dai valorosissimi cavalieri tedeschi al soldo della Repubblica Pisana e comandati da un cavaliere francese, cugino di Arrigo VII di Lussemburgo. Il resto dell'esercito, tra cui i 4.000 micidiali e addestratissimi arcieri pisani, erano comandati dallo stesso Della Faggiola. Il primo a muoversi fu l'esercito Guelfo. Sotto il sole di agosto, verso il mezzogiorno, le prime insegne nemiche che apparvero agli occhi di Uguccione furono quelle di Carlo, figlio del Principe Filippo unitamente ai vessilli Fiorentini ed a quelli Senesi comandati dal Carroccio.
L'esercito Ghibellino era pronto ed attendeva l'urto delle armi in un religioso silenzio che faceva da contrapposto alle grida degli attaccanti. Ad un segnale di Uguccione lo squillo delle trombe d'argento si levò nell'aria. Era il segnale per l'ala sinistra comandata dal proprio figlio Francesco che si mosse con un urlo a sostenere l'attacco. L'urto tra le opposte schiere fu violentissimo, il sangue cominciò ad arrossare il terreno, mentre l'urlo dei feriti e il lamento dei morenti sopraffece il rumore dei brandi e il gridare dei combattenti.
I Guelfi che pensavano di trovarsi di fronte a delle retroguardie si accorsero invece che tutto l'esercito Ghibellino era schierato a battaglia e la pugna si accese più cruenta e terribile. Tra il polverone che si levava dalla mischia ad un tratto Uguccione si accorse che le rosse insegne pisane, sebbene il valore dei combattenti fosse altissimo, stavano indietreggiando. Se pur faticosamente le milizie Guelfe respingevano i Ghibellini. Ancora una volta gli squilli argentei della fazione ghibellina si udirono nell'aria. Era il segnale stabilito per la cavalleria, quasi tutta formata da cavalieri tedeschi, che partì al galoppo gettandosi all'attacco con il rumore di un tuono, impegnando subito la cavalleria Guelfa avversaria che riuscì tuttavia a sostenerne l'urto.
Uguccione non si era ancora mosso. Si limitava a dare ordini ed ad osservare. Aveva con sé fanti freschi ed una terribile carta ancora da giocare. Erano i 4.000 balestrieri pisani che ad un certo momento, dietro suo ordine, scattarono incominciando la loro terribile opera, a distanza, sulle truppe Guelfe.
Le frecce, come una pioggia da micidiali nubi, caddero sui nemici facendo strage. Questi soldati, frutto di dura disciplina ed esperienza, privi di armature scattavano veloci e rapidi ricaricando le loro armi con tecnica impareggiabile e velocissima successione. Il terrore cominciò a serpeggiare tra le milizie Guelfe che vedevano cadere i loro compagni ad uno ad uno. La cavalleria tedesca riprese animo, si organizzò ripartendo al contro attacco. Ad un certo punto Uguccione fu raggiunto da un porta ordini trafelato, latore di una ferale notizia. Il proprio figlio Francesco comandante del primo schieramento era morto in combattimento.
Fu a questo punto che Uguccione affranto dal dolore per la perdita del giovane figlio, si gettò anche lui nella battaglia con il resto delle truppe. Lo schieramento nemico fu sfondato dalle truppe pisane e alleate, le quali, dopo poco, riuscirono a sgominare e metter in fuga disordinata l'esercito Guelfo verso le paludi di Fucecchio, ove vi perirono annegati molti uomini.
Secondo il « Breve vetus Antiariorum » dell'Archivio di Stato Pisano vi furono 10.000 morti e 7:000 furono i prigionieri Guelfi fatti dai Pisani. Secondo altri autori le cifre furono molto, superiori.
Dalla parte Guelfa oltre al giovane Carlo figlio del Principe Filippo, vi perì Piero Conte di Eboli, il cui cadavere non fu più trovato e si pensò quindi fosse annegato nella Gusciana. Illustri cittadini di Firenze, di Siena, Bologna, Perugia, Napoli, alleate Guelfe, perirono gettando nel dolore migliaia di famiglie. Tra i Ghibellini perirono, insieme a decine di nobili e illustri cittadini anche Stefano, nipote del Cardinale da Prato; il figlio di Uguccione, Francesco della Faggiola; il capitano fiorentino Giovanni Giacotti dei Malespini, il quale si trovava a combattere fra le file pisane insieme ad altri fuorusciti e che portava lui stesso la bandiera imperiale.
Il corpo del giovane Francesco della Faggiola fu posto in un sarcofago romano nel Camposanto Monumentale di Pisa nella cui tabella, retta da due putti volanti, si legge la seguente epigrafe:
SEPULCRUM FRANCISCI DE FAGIOLA MORTUI IN BELLO MONTIS CATINI - A.D. MCCCXVI (stile pisano)
Anche il corpo del Malespini fu posto in un sarcofago romano nel Camposanto Monumentale. Nella tabella tra due pilastri scanalati si può decifrare la seguente iscrizione:
SEPULCRUM DOMINI IOHANNIS GIACOTTI MALESPINI DE FLORENTIA MORTUI IN BELLO MONTIS CATINI - A.D. MCCCXVI
La battaglia di Montecatini segnò una strepitosa vittoria per le truppe Ghibelline e la stella di Uguccione, che dopo poco incomincerà ad eclissarsi ,per la storia della Repubblica Pisana, arrivò al suo apice.
Firenze fu costretta a pagare per non essere invasa e conquistata dai pisani, che se lo avessero fatto, forse avrebbero cambiato la storia toscana e tirrena per sempre.

lunedì 21 luglio 2014

mercoledì 16 luglio 2014

Certosa e Galilei due beni pisani da salvare


CERTOSA

Il progetto "I Luoghi del Cuore". 7° EDIZIONE.

Il FAI di Pisa ha indicato come obiettivo la “CERTOSA DI CALCI”. Si tratta
ora di raccogliere migliaia di firme a favore della Certosa sia
via internet che su dei moduli prestampati.
La scadenza del censimento è il 30 novembre 2014, arrivare nei primi tre
posti è un obiettivo ambizioso per il quale c'è da lavorare moltissimo.

A Calci abbiamo deciso di provarci e pertanto si è costituito il "COMITATO
PER LA CERTOSA DI CALCI", aperto al contributo di tutti. Pertanto, quali
responsabili del Comitato, Vi chiediamo di darci una mano nella raccolta
delle firme sia online che cartacee.
Ecco il link dove potete votare:

http://iluoghidelcuore.it/luoghi/pisa/calci/certosa-di-calci/16583

La nostra pagina Facebook è: Comitato Per la Certosa.
L'email del Comitato :
La referente del Comitato: Fabiola Franchi: cell. 335.5854401
La sede comitato è Calcipuntoit in Via Roma n.9 (Ferruccio Bertolini).
In Comune a Calci potete trovare i moduli prestampati: li potete prendere
e voi stessi farli firmare a chiunque (anche ai bambini che sappiano
scrivere e per gli anziani che hanno delle difficoltà potete firmare voi
stessi con il loro consenso).
Negli esercizi commerciali di Calci potete firmare a favore della Certosa.

Al fine di organizzarsi meglio per la raccolta firme, per allargare la partecipazione di altre Associazioni al Comitato per la Certosa di Calci, è indetta una riunione il 16 luglio alle 21.10 presso il Circolo Acli Fascetti


GALILEI

scrivete a Enrico Rossi di non fare la holding-fusione tra il Galilei e il Vespucci, di non fare la nuova pista di peretola perchè difatti è un nuovo scalo che farà concorrenza sleale a Pisa, in più costerà oltre 120 milioni di soldi pubblici, sarà comunque uno scalo pericoloso a causa delle luci dell'autostrada, del Monte Morello, del vento, della nebbia, dei volatili del Parco della Piana, della deviazione del fosso reale che metterà a rischio idrogeologico il territorio.
Un doppione inutile tra Pisa e Bologna, i soldi pubblici vanno spesi per potenziare la ferrovia Pisa-firenze e la fi-pi-li, occorre potenziare Pisa Galilei e fare sinergia con il Porto di Livorno e collegare entrambi con tutta la Toscana, per il bene di tutta la Toscana, non solo di firenze!

scrivetelo a Enrico Rossi!!

https://www.facebook.com/enricorossipresidente?ref=ts&fref=ts

venerdì 11 luglio 2014

X Premio Vincente Della Chiostra di Meuccio


La Compagnia di Calci organizza il X Premio Vincente Della Chiostra di Meuccio.

2005 Angiolo Chini
2006 Varo Consani e la Corale di Santa Cecilia
2007 Filarmonica Verdi
2008 Gruppo Volontari Antincendio Paolo Logli
2009 Rober Glass
2010 Franco Adami
2011 Don Mirello Paoletti
2012 Mario Pellegrini
2013 Teodoretta Bertolini
2014

Regolamento:

1) La Compagnia di Calci per ringraziare un Cittadino/a, una Ditta, una Associazione che hanno realizzato qualcosa di significativo per Calci, istituisce il Premio "Vincente Della Chiostra di Meuccio".
Tale nome è stato scelto al fine di ricordare Vincente Della Chiostra di Meuccio e tutti i calcesani e le calcesane che parteciparono alla ribellione pisana contro Firenze (1494-1509).

2) ogni Cittadino/a può proporre una candidatura per l'assegnazione del Premio, comunicandolo via mail a compagniadicalci@libero.it entro il 29 agosto 2014.

3) Una volta che sarà redatta la lista dei candidati al Premio, gli aventi diritto al voto, (a-f) dovranno dare una sola preferenza tra le candidature ammesse.
Nell'assegnazione del Premio hanno diritto di voto:

a) i Fautori fondatori della Compagnia di Calci
b) gli attuali Fautori del Consiglio della Capitanìa della Compagnia di Calci
c) i Presidenti di tutte le Associazioni di Calci
d) i Membri della Giunta Comunale di Calci
e) i Consiglieri Comunali.
f) Il Presidente, il Vice e il Segretario della Consulta

4) il voto (con una sola preferenza) viene espresso via mail a: compagniadicalci@libero.it entro e non oltre il 29 settembre 2014.

5) in caso di parità tra due o più nominati, il Consiglio della Compagnia di Calci dovrà votare tra questi nominati.

6) Il Premio verrà assegnato il 9 novembre 2014.

PERTANTO VISTO L'ARTICOLO 2 OGNUNO DI VOI PUO' INDICARE UN NOMINATIVO

UNA VOLTA SCELTI I NOMINATIVI PASSEREMO ALLA FASE 3, 4, 5, 6.


Dal 1494 al 1509 la Repubblica Pisana tornò indipendente liberandosi dal giogo fiorentino che durava dal 1406, i calcesani combatterono fino all’ultimo, a fianco della Repubblica Pisana.
Nel 1499 i Contadini Pisani, grosso modo delle attuali Province di Pisa e Livorno, entrarono in Città per difenderla e insieme ai Cittadini resistettero a 10 anni di assedio, soli contro le cannonate di Stati Italiani ed Europei, tanto da venir definiti "la gloria et l'honor de li Italiani", fino al 1509, quando venne firmata la "pace".
questa guerra impartì una dura lezione a Firenze, dal punto di vista militare e di diplomazia italiana ed europea, non da meno furono gli sforzi economici e di vite umane, che Firenze fu costretta ad impiegare per la riconquista di Pisa e del suo contado, nonché le innumerevoli umiliazioni per le sconfitte inflittegli dagli indomiti pisani, che in una lettera anonima così scrivevano: noi con firmo e costante animo defendiamo e defenderemo questa città insino al sangue e ad la morte, sopportando ogni cosa dura, difficile e extrema per salute di quella e nostra, perché ogni buon cittadino è obbligato così fare; misera e meschina è quella Repubblica che per sua degnità e conservazione non ha li suoi cittadini parati per morire.
In questa guerra andarono distrutte la maggior parte delle fortificazioni militari pisane e gran parte dell’arredo urbano.
Tanti pisani se ne andarono, preferendo ire sparsi per lo mundo prima di soggiacere a Firenze, ma anche la Repubblica Fiorentina, indebolita da questa guerra, trovò la sua fine nel 1530 grazie all’avvento al potere della famiglia fiorentina dei Medici, Pisa e Firenze vennero inglobati insieme in quello che diventerà il Granducato di Toscana.


ma chi era Vincente Della Chiostra?


Vincente Della Chiostra fu sicuramente un personaggio importante della Repubblica Pisana, come si può dedurre dalla cronaca della sua uccisione, quando nell’aprile del 1502, il fiorentino Piero Vaglienti scriveva che : In questo tempo essendo el campo de fiorentini nel contado di Pisa per dare el guasto a’ grani, uscì di Pisa uno loro capo di cavalleggeri chiamato Vincente della Chiostra el quale si fe loro incontro per braveria, onde e fu attorniato dalle fanterie di messer Criaco Dal Borgo e fu preso. M’avanti fusse preso fu fedito di tre fedite di lancia lunga, delle quali una n’era ne la pancia mortale la qual passava dentro nelle interiora ; di che ne fu mandato qui a Firenze in cataletto perché di lui facevano gran conto. E venendone, giunse alla Casellina discosto a Firenze a tre miglia, e per non lo fare venire di dì in Firenze lo feciono posare quivi insino alla notte, perché arebbe auto troppa gran bussa se veniva di dì de romore di popolo, dove la Signoria vi mandò a medicallo. E la sera peggiorò i’ modo che alle 3 ore di notte si morì delle fedite aveva ; che n’hanno fatto e pisani gran conto, benché non fusse uomo di lieva imperò ch’era figliuolo d’uno vinaiuolo in Pisa che vendeva vino a uno luogo si dice la Chiostra (Vicolo del Porton Rosso) e per questo erano chiamati que dalla Chiostra ; ma sono nativi di Calci ; e frate carnali del padre sono mugnai a Calci e chiamavansi que di Meuccio.Vincente Della Chiostra venne vendicato da due suoi fratelli, che nel 1506 catturarono e uccisero colui che l’aveva ucciso, come si evince dal diario del fiorentino Piero Vaglienti:  Addì 27 di novembre anno 1506 rispetto l’avere e pisani preso un connestabile de fiorentini detto ‘l volterrano e per sopra innominato ‘l Bufolo uomo molto adoperatosi pe’ fiorentini ne’ casi de’ pisani e molto fedelmente per cagione dello aversi adoperato si bene in favore de’ fiorentini e perché in una mischia uno si chiamava Vincente Della Chiostra pisano, in guerra come si fa tra soldati e soldati di poi detto Volterrano essendo preso da’ pisani, e fratelli di detto Vincente Della Chiostra l’ammazzonno per vendetta del fratello. Donde qui avendo tale nuova si raunonno e Dieci e li Otto e diliberonno che per tale cagione duo pisani di quelli funno presi in sul Monte a San Giuliano, quando Don Michele (Miguel de Corella) prese lo ‘mbasciadore di Lucca insieme con molti pisani, cioè Giovanni Orlandi (di Pisa) e Miniato del Seppia (di Cascina) stati in prigione più di tre mesi e quasi e sanza dubbio liberi della morte e di già dato loro in prigione larghezza, funno impiccati alle finestre del capitano in sulla piazza del capitano de’ Signori; e liberamente se non seguiva tale cosa erano certamente un dì scambiati con qualche altro prigione.

Alcuni anni fa, l’Amministrazione Comunale ha deciso di intitolare a Vincente Della Chiostra la via dove sorge la Coop, la Biblioteca Leopoldo Meucci e alcuni Negozi, accogliendo una proposta avanzata dalla Compagnia di Calci.

attività svolte e da svolgere nel 2014


Attività svolte nel 2014

17 gennaio: partecipazione al Comitato di monitoraggio delle Zambre

26 gennaio: organizzata insieme ad Alessandra Buscemi una escursione in Verruca

15 febbraio: pulizia dai rifiuti della via delle Chiuse e del Rosselmini

23 marzo: Capodanno Pisano in Verruca, passeggiata da Montemagno alla Rocca della Verruca

22 aprile: inviate al Comune di Pisa e al Consiglio degli Anziani il progetto "Dal 17 gennaio alla Vittoria" per migliorare le cerimonie introduttive al Gioco del Ponte, la restituzione dei costumi e la celebrazione della vittoria.

20 maggio: organizzato un dibattito al Cinema Teatro Valgraziosa tra i 4 Candidati a Sindaco e la popolazione

31 maggio: raccolta di firme da inviare a Enrico Rossi per non fare la fusione con peretola e per non svendere le azioni Sat a Corporacion America.

dal 16 al 20 giugno e dal 23 al 27 giugno: "Conosci Calci": Associazione la Bottega della Fantasia CIAF, in collaborazione con Compagnia di Calci, Comune di Calci, Unità Pastorale della Valgraziosa, Pozzo di San Vito, Nicosia Nostra, L'Alba, Polisportiva Nicosia per insegnare ai bambini e ai ragazzi delle elementari e delle medie cosa è Calci (visite guidate, volontariato, musica, sport ecc.) il 20 e il 27 giugno la Compagnia di Calci ha accompagnato i bambini dalla Pieve a Nicosia.

9 giugno: incontro con il Fai di Pisa per far nascere il Comitato per la Certosa

23 giugno: organizzato insieme al Comune, ai due Musei della Certosa e al Fai Pisa, un incontro per organizzare la raccolta firme "I luoghi del cuore", in favore della Certosa di Calci

30 giugno: partecipazione al convegno - dibattito sul futuro del Galilei e del Vespucci

7 luglio: partecipazione alla conferenza in Certosa per promuovere il Comitato per la Certosa

15 luglio: partecipazione alla riunione sui sentieri montani di Calci, Buti e Vicopisano

16 luglio: organizzato un incontro per allargare il Comitato per la Certosa e per incrementare la raccolta delle firme de "I luoghi del cuore"

24 luglio: consegnato al Giocatore più giovane del Torneo delle Borgate Calcesane la Coppa Compagnia di Calci.

25 luglio: partecipazione al Comitato d'onore del Premio Le Baleari.

29 agosto: "1315" passeggiata nel territorio per parlare e risolvere i problemi di Calci.

(III edizione) 27 e 28 settembre Puliamo il Mondo: la Compagnia di Calci aderisce alla campagna di Legambiente e pulisce dai rifiuti intere zone del territorio calcesano.

Comitato per la Certosa di Calci


Il FAI (Fondo Ambiente Italiano), in collaborazione con Intesa San Paolo, promuove la VII edizione de I Luoghi del Cuore, un censimento per individuare monumenti da preservare dall’incuria.
Negli anni scorsi sono stati fatti 45 interventi di recupero in 15 Regioni.
La Delegazione FAI di Pisa propone la Certosa. Il Comune di Calci ha accolto subito la proposta, Stefano Lonati e Fabiola Franchi hanno costituito un Comitato, la Compagnia di Calci si è attivata ed insieme al Fai Pisa, chiedendo al Comune di organizzare un incontro che è stato  organizzato mercoledì 23 giugno alle 21.15 alla Tensostruttura a fianco del Palazzo Comunale.

la sede del Comitato per la Certosa è alla Calcipuntoit in via Roma 9 a Calci (PI) tel.fax. 0509910683

Per ottenere risorse per la salvaguardia della Certosa occorre raccogliere moltissime firme sul web

http://iluoghidelcuore.it/luoghi/pisa/calci/certosa-di-calci/16583