venerdì 22 marzo 2013

1 marzo resoconto della riunione in difesa del Galilei



Verbale della riunione-assemblea del 1 Marzo 2013 – ore 21 aperta alla città, presso la sede sociale di via Pietro Gori n.17, con oggetto
“Holding degli aeroporti di Pisa e Firenze”

Presenti:  Il Presidente         Franco Ferraro
                 Il Vice Presidente Simone Guidotti      
                 Il Tesoriere           Roberto Ferraro
                 Il Segretario         Sergio Brondi (scrivente)
                 Il Consigliere       Federico Bonucci        
                 Il Consigliere      Alessandro Bigagli
                 I Soci: Alessandro Peluso, Paolo Bilanci, Irene Galletti, Antonio Gentilini (Dip.S.A.T)
                 Oggetto della riunione-assemblea: “Problematiche inerenti alla Holding tra i due aeroporti di Pisa e Firenze”
Presenti, tra gli altri:
        Ferruccio Bertolini (Compagnia di Calci)
        Com.te Pilota Chiarenza Dott. Elia Infrastrutture e Trasporti - Lista Civica Noi Adesso Pis@
        Marco Santero, filosofo e esperto di sostenibilità sistemica per il Movimento 5 Stelle
In rappresentanza del Comune di Pisa:
                Marco Filippeschi (Sindaco)
                Riccardo Buscemi (Consigliere Comunale PdL)
In rappresentanza di S.A.T. (Società Aeroporto Toscano)
                Gina Giani (Amministratore Delegato e Direttore Generale)
L’assemblea  inizia alle ore 21:30 con il Presidente dell’Associazione Amici di Pisa, Franco Ferraro che riepiloga ai presenti le circostanze che hanno portato l’Associazione stessa, insieme ad altre , ad unirsi in un Comitato in difesa dell’Aeroporto di Pisa, dopo il suo mancato inserimento nel numero dei 10 aeroporti  Italiani considerati “strategici” a livello UE (Core network), ma solo nel gruppo dei 31 “non facenti parte delle reti Europee” (Comprehensive network); grazie all’affrettato provvedimento del Ministro Passera del 29 Gennaio 2013.  Un provvedimento atteso, si dice, da più di 30 anni, avanzato nell’ultimo mese di vita di un Governo alle soglie del responso elettorale. A detta di tale Associazione, questo  “Atto di indirizzo per lo sviluppo Aeroportuale”, che per una più attenta formulazione, poteva aspettare un altro po’, potrebbe provocare effetti particolarmente gravi specialmente sull’occupazione diretta ed indiretta che lo sviluppo dell’aeroporto pisano ha prodotto in questo settore - La precedente classificazione (del febbraio 2012) degli aeroporti italiani stilata dall’ ENAC posizionava l’aeroporto Galilei tra i 13 “Aeroporti strategici”, individuando con tale denominazione gli “aeroporti che per volume e bacini di traffico, per livello di collegamenti internazionali ed intercontinentali, grado di accessibilità e di integrazione con le altre reti di mobilità, svolgono il ruolo di Gate intercontinentale di ingresso al Paese “ (vedi Piano Nazionale ENAC punto 11.1 pag. 28); per cui, -nella riunione del suo Direttivo di Venerdì 8 Febbraio 2013, Gli “Amici di Pisa” insieme ad altre Associazioni decidevano di costituire un “Comitato in difesa dell’aeroporto G. Galilei di Pisa”, con l’intento di promuovere tutte le iniziative in grado di modificare quanto proposto dal Ministro Passera e dare un giusto riconoscimento al nostro aeroporto che, anche grazie al suo management, è universalmente riconosciuto come la porta di accesso alla Toscana e volano strategico dell’economia pisana. Il Presidente Ferraro, passa poi  a fare un resoconto dei particolari più qualificanti dell’ormai, purtroppo famoso, Pit fiorentino : una nuova pista parallela e convergente senza striscia di rullaggio per Peretola con l'obiettivo di raggiungere 45.000 voli l'anno, un parco con tre milioni di alberi in 150 ettari di terreno per ridurre l'effetto smog. La valorizzazione dell'area archeologica di Gonfienti e delle Cascine di Tavola, gli ottanta ettari del parco di Castello. E ancora. Sei coppie di treni in più sulla ferrovia Firenze-Prato-Pistoia, due tramvie da realizzare in project financing che collegheranno Peretola a Sesto e Firenze a Campi, una circonvallazione tra Campi e Signa e una strada di collegamento rapido tra Lastra a Signa e Prato; ma non solo questo , bensì molto di più nella Variante al Piano di indirizzo territoriale (Pit) approvata il 27/2 dalla Giunta regionale. La delibera ha rappresentato il passo successivo alla firma dei soci pubblici di Sat e Adf per costituire la holding unica che gestirà il polo aeroportuale toscano fatto dalla rete Pisa-Firenze e tale delibera è stata solo una conseguenza di tale firma. Senza tale accordo il suddetto Pit non sarebbe stato approvato.  
Un approfondito studio Arpat dice che il tracciato “parallelo convergente” della pista dell'aeroporto di Firenze avrà un impatto ambientale molto più basso rispetto a quello attuale. Previsto anche un forte abbattimento dei rumori: la fascia dei decibel tra 50 e 55 coinvolgerà 5.840 persone (ora ne coinvolgono 11.000); decibel 55-60, 2.820 persone (ora 4.750); decibel 60-70, 20 persone (ora 1.110) e il consumo di suolo sarà di  solo di 94 ettari (solo?).Ferraro  prosegue quindi riportando il pensiero dell’Assessore  Regionale al governo del territorio Anna Marson , per la quale l’atto presentato  il 27 Febbraio alla stampa e approvato in Giunta dà certezze sulle procedure per la qualificazione dell’aeroporto di Peretola, esplicitando le prescrizioni puntuali che guideranno la valutazione regionale sul progetto e disegna un percorso di sviluppo governato a livello regionale, che prevede sia un dibattito pubblico sul progetto stesso che l’attivazione di un comitato di garanzia per la sostenibilità dell’attività aeroportuale. Per quanto riguarda il parco, della Piana di Sesto verranno attivati gli accordi di pianificazione con i singoli enti locali interessati dalla previsione per rendere definitivamente operativo il progetto. Ferraro chiede a questo punto al Sindaco Filippeschi e all’Amministratore Delegato di SAT, Gina Giani di spiegare a tutti gli intervenuti in che cosa consiste veramente questa Holding, poiché da quanto apparso sulla stampa locale non se ne sono afferrate bene le finalità e le competenze, dando corpo ad un dubbio che sembra non manifestamente infondato, che tutta questa manovra sia solo ed esclusivamente a favore di Firenze e, come al solito, a scapito di Pisa. Come, purtroppo, spesso si è riscontrato negli ultimi anni.
Risponde il Sindaco Filippeschi  che  l’integrazione societaria tra SAT ed ADF non è un tema  solo di oggi e non solo correlato alla realizzazione di una nuova pista a Peretola. Di tale integrazione si parlava già ai tempi del compianto Ing. Ballini. La Regione, già a quel tempo, perorava la causa tutta fiorentina di una seconda pista a Peretola ma subordinandola ad un accordo tra le due società gestrici di Pisa e Firenze per evitare dinamiche competitive. Quando il Governatore della Regione Enrico Rossi si lasciò sfuggire la frase “fusione tra le due società”, il Comune di Pisa (in qualità di socio pubblico di SAT) intervenne subito approvando un documento (e ciò è naturalmente agli atti) in cui manifestava la volontà di  NON condividere l’ipotesi della “fusione” bensì , al limite, poteva considerare percorribile solo la strada di una “holding”, con caratteristiche da ben definire. Nell’accordo firmato in questi giorni si fissa l’obiettivo di creare una “holding” nella quale verranno unite le partecipazioni pubbliche delle due società, in mano alle Fondazioni. Nella SAT la parte pubblica rappresenta il 55% del capitale sociale, mentre nell’ADF la componente pubblica è molto minore. Per questa ragione la Ragione Toscana ha comprato il 5% di azioni di ADF ed ha stanziato altri 10 milioni di Euro per salire di peso decisionale in tale società. Il fine è di evitare la definita “irresponsabile” competizione tra due scali a 70Km di distanza l’uno dall’altro, ed il bilancio unico viene visto come  un’ipotesi percorribile per evitarla, anche in vista di una ben più forte concorrenza dell’aeroporto di Bologna (inserito, tra l’altro, tra i primi 10 aeroporti strategici). Il Piano Trasporti del Ministro Passera non sembra essere piaciuto molto a ENAC. Nel Piano  ENAC del 2012 Pisa e Firenze  venivano considerate come “a sviluppo correlato”, poiché se ciò non fosse stato avrebbero potuto innescarsi “pericolose cannibalizzazioni” di mercato, ad esclusivo favore delle compagnie aeree. A quel punto ENAC riclassificava Firenze come “strategico” e conseguentemente ne prevedeva l’ampliamento attraverso una nuova pista. In quel frangente a noi non rimaneva altra possibilità di intervento che quella di avanzare le nostre condizioni. A questo punto è doveroso evidenziare un distinguo: una cosa è l’approvazione del permesso a fare una nuova pista, un’altra che SAF riesca poi a trovare i fondi per realizzarla. Anche nel caso in cui ci riuscisse, non se ne vedrebbe la luce  prima di 6/7 anni e nel frattempo Pisa ha tutte le carte in regola per crescere ancora. Non dobbiamo però fare l’errore di pensare che Pisa possa crescere indefinitamente, anche perché a quel punto Pisa non sarebbe più una città con aeroporto (tra l’altro “aeroporto urbano” vista la sua  collocazione quasi all’interno della città) bensì il contrario, un aeroporto spropositato con attaccata la città di Pisa e che, a quel punto, creerebbe non pochi problemi alla città stessa. Continua il Sindaco Filippeschi, dicendo che, conscio di  quanto prescritto da ENAC sullo sviluppo correlato dei due aeroporti e del limite naturale di quello di Pisa si è seduto al tavolo dell’Assessore Anna Marson cercando di raggiungere un accordo su pochi ma chiari punti essenziali a difesa degli interessi di Pisa:
La creazione della Holding
La definizione di “City Airport” per Peretola e di “Aeroporto Internazionale” per Pisa.
Gina Giani, a questo punto interviene per puntualizzare che la pista permessa di 2.000 m è unidirezionale e senza pista di rullaggio e ciò permetterà il decollo e l’atterraggio solamente di circa 5 aerei all’ora. Quindi, la Marson ha fissato un limite fortemente concreto all’aumento del traffico aereo di Peretola.
Riprende il Sindaco esplicitando il punto 3) Garanzia dei finanziamenti per gli investimenti ed è chiaro che l’investimento sulla seconda pista non potrà avvalersi di finanziamenti pubblici.
Garanzia che nel Pit le caratteristiche degli ampliamenti siano quelli e solo quelli oggetto di accordo; cioè che le caratteristiche della pista “unidirezionale” e “priva di bretella di rullaggio” non siano più negoziabili.
Si è dato, dunque l’incarico a gara (e per ciò sono stati stanziati 300.000€ ) ad un Advisor per uno studio di fattibilità per la creazione della Holding. Vi è un forte richiamo agli atti della Regione, affinché diventi controllante di ADF ed anche una precisazione sull’impianto di termo valorizzazione di Sesto Fiorentino. Sono state nominate poi, due figure tecniche, di cui una è Gina Giani, per seguire attentamente questo lavoro, tenendo ben fermi i punti appena detti.
Gina Giani interviene precisando che la Holding avrà finalità di “controllo”. Passa poi a descrivere alcune delle caratteristiche delle due società: mentre in SAT sono presenti soci pubblici e soci privati ed ognuno interviene nelle decisioni con la forza delle azioni possedute, in ADF è previsto il “premio di maggioranza”. Tale  opportunità (non prevista in SAT) ha permesso fino ad oggi ai privati presenti in ADF  di avere un peso decisionale molto più forte rispetto alle quote possedute. La Holding avrà il compito di controllare i due Consigli di Amministrazione e risulta chiaro il percorso che  solo i soci pubblici di SAF dovranno fare per acquisirne maggior controllo, in quanto per Pisa, tale controllo è già in atto. La Holding sarà dunque uno strumento per portare Pisa e Firenze ad un livello superiore di classificazione. A questo punto anche Gina Giani esprime qualche dubbio sulla fattibilità economicamente sostenibile dell’opera, visti i numerosi interventi idrogeologici connessi alla sua realizzazione. La nuova pista , infatti, imporrà lo spostamento del Fosso Reale-Rimaggio per circa 4 Km, con la sistemazione di alcuni corsi d’acqua minori che convogliano nello stesso Fosso Reale (solo per questa opera sembrerebbero necessari circa 30 milioni di Euro).Si devono inoltre aggiungere, tra le criticità economiche, la necessità di rialzare il livello dell’autostrada per tutelare la sicurezza idraulica della pista e il pagamento dei terreni, in gran parte di proprietà privata. La definizione di “City Airport” non consentirà a Peretola diventare “Aeroporto Internazionale” come Pisa. Benetton prevede 8.000.000 di passeggeri per Peretola ma con una pista unidirezionale, tale obiettivo sembra essere poco raggiungibile. Nonostante seri e fondati dubbi di raggiungimento di tali obiettivi, l’Assessore Anna Marson sembra essere disponibile ad investire circa 220.000.000 di Euro per la sistemazione della Piana per permettere a Peretola di ingrandirsi con questa nuova pista. Gina Giani ci tiene a sottolineare che mentre SAT ha un tasso di indebitamento in linea con le indicazioni ENAC, considerati gli investimenti previsti, ADF potrebbe sforare di gran lunga tali parametri, tenendo anche conto che mentre SAT ha sempre investito in autofinanziamento con la rinuncia dei soci a pretendere dividendi, ADF ha sempre preferito distribuire dividendi a scapito, naturalmente degli investimenti, cosi come non bisogna dimenticare che  Pisa ha previsto un Master Plan da 6.300.000 passeggeri, nonostante sia gravata da servitù militare e Firenze non ha questo strumento di pianificazione e controllo, quindi risulta molto difficile, allo stato dei fatti, paragonare le due realtà aeroportuali. Non si capisce perché se in sede Europea, a Bruxelles, c’è uno studio per il quale il Porto di Livorno viene considerato “strategico” e l’aeroporto di Pisa altrettanto “strategico”, il ministro Passera consideri quest’ultimo “comprehensive”, al contrario di Genova, che,  vantando un  porto giustamente “strategico”, ma un aeroporto con un numero di passeggeri molto inferiore di Pisa, è stata inserita a pieno titolo, nel novero dei primi 10 Italiani. Se l’unica giustificazione che viene fornita è che le due strutture sono in città differenti, il non voler vedere la vicinanza delle due strutture, praticamente attigue, fra Pisa e Livorno, fa  nascere il non manifestamente infondato sospetto di una politica orientata a favorire l’aeroporto di Bologna, ma considerato il fatto che essere ricompresi in quel famoso elenco di  aeroporti “strategici” può fare la differenza tra il poter accedere  o non accedere a finanziamenti, anche comunitari, la battaglia per potervi rientrare risulta assolutamente “strategica” per ambedue le città, sia Pisa che Firenze e se per rientrarci occorre presentarsi insieme, facciamolo con uno strumento, la Holding, che permetta, come dovrebbe permettere, almeno sulla carta e nelle dichiarate intenzioni, un maggior controllo da parte di Pisa.
Si lascia spazio adesso alle domande dei soci intervenuti:
Simone Guidotti, interpretando la diffidenza di molti soci, chiede, se nel corso del tempo sia possibile aggirare in qualche modo le limitazioni messe nero su bianco oggi.
Prende poi la parola Elia Chiarenza, per molti anni Comandante Pilota Alisarda,(più di 6000 ore di voloDC9 –MD82) che sottolinea la conclamata pericolosità dell’attuale pista di Peretola. Rende noto che per poterla far funzionare, “il piano ostacoli” ha avuto bisogno di una deroga, ma ciò non ne ha diminuito la pericolosità reale, come, purtroppo ha dimostrato il famoso incidente nel 1997 dell’Air Littoral, dell’ ATR-42 che arrivò, alto e lungo e andando fuori pista, solo fortunosamente non andò a schiantarsi sull’autostrada contro un pullmann della Lazzi. Solo per quell’incidente, vista la deroga al “piano ostacoli”, l’aeroporto avrebbe dovuto essere chiuso perché insicuro. Purtroppo sono successi altri due incidenti, ma sono passati sotto sordina proprio perché, per le stesse ragioni suddette, avrebbe dovuto essere definitivamente chiuso. Anche la nuova pista, comunque, sottolinea, potrebbe avere requisiti di pericolosità diversi, ma pur sempre, reali, in quanto, in condizioni meteorologiche avverse, piuttosto frequenti nella zona, si potrebbe creare il caso di un atterraggio sull’autostrada parallela, scambiata per pista. Ipotesi formulata anche da altri Comandanti di compagnie aeree. Chiede, quindi Chiarenza che logica ci sia a spendere 220.000.000 di Euro di soldi pubblici per opere pubbliche propedeutiche a mettere in condizioni Peretola di avere una pista unidirezionale senza bretella di rullaggio, più altri 500.000.000 di Euro di soldi pubblici per la tramvia per passare nel 2030 a 4,5 milioni di passeggeri (nella migliore delle ipotesi)con Pisa che potrebbe fermarsi per quella data a 8.000.000 di passeggeri.
A questo punto prende la parola il socio Paolo Bilanci, che accusa, senza mezzi termini, il Sindaco Filippeschi di non aver difeso abbastanza l’aeroporto di Pisa e di aver dato il via libera all’avidità dei Fiorentini di impossessarsi della piana di Sesto Fiorentino, contro anche tutti quei comitati spontanei e le legittime rivendicazioni delle autorità dei Comuni interessati contrari alla maxi-speculazione  degli invadenti vicini. Bilanci subodora che i Fiorentini, in un primo tempo si accontentino di cominciare con una pista da 2.000 m., ma che non occorre essere troppo intelligenti per non capire che appena fatta quella di 2000 m., faranno fuoco e fiamme per portarla a 2.450m. e a quel punto Benetton avrà avuto il suo aeroporto da 9.000.000 di passeggeri, pagato con soldi pubblici e i Pisani rimarranno al palo; le compagnie andranno su Firenze e se andrà bene i dipendenti pisani andranno a lavorare a Firenze, vanificando anche tutti i soldi spesi fino ad oggi su Pisa. Indignato si chiede come faccia, il Sindaco di Pisa, a credere ancora alle favole che raccontano i fiorentini. Con il suo operato, insieme a Rossi, ha svenduto Pisa ed il suo aeroporto. Tra l’altro, autorizzando quest’operazione ci siamo anche inimicati tutti quei Fiorentini e abitanti della piana di Sesto che temono per la vivibilità dei loro territori e per la pericolosità  insita in questa nuova pista.
Nota a margine del Segretario scrivente in riferimento a quest’ultima critica del Bilanci. A denunciarne altri aspetti della pericolosità di questa nuova pista non è il solito comitato o qualche ambientalista inferocito, bensì il professor Francesco Gurrieri, ordinario all’Università di Firenze, vice presidente dell’Opera del Duomo che sovrintende ai monumenti della piazza (la chiesa di Santa Maria del Fiore con il Battistero e il campanile di Giotto) e un passato di ufficiale di complemento nel settore infrastrutture aeroportuali dell’Aeronautica militare. CALCOLI ALLA MANO - Il professore, è convinto che la nuova pista parallela provocherà un inevitabile passaggio degli aerei sulla blasonata Cupola. «Sorvoleranno il Duomo ad un’altezza di 2-300 metri», avverte Gurrieri. Secondo il vice presidente dell’Opera del Duomo, il problema più grave sarebbe rappresentato dai «piani di avvicinamento (atterraggio) e di decollo dalla pista» che inevitabilmente porterebbero alcuni velivoli sopra il centro storico di Firenze e soprattutto sopra la cattedrale. E accadrebbe nel caso del così detto «failled landing» un evento che, sottolinea il docente, accade in tutti gli aeroporti. «La nuova pista, parallela o leggermente divergente – continua Gurrieri - avrebbe un asse (per i primi chilometri, che sono quelli che ci interessano) che passa esattamente sopra alla cupola del Duomo a una distanza di sei chilometri. E dunque l’aereo si troverebbe a passare a una quota assolutamente rischiosa per la Cupola e i monumenti del centro storico».
Prende la parola Riccardo Buscemi, che tiene a precisare di parlare, non come Consigliere Comunale ma unicamente da “Amico di Pisa”. In certe situazione è umano e giusto usare il “cuore” ma occorre usare anche “intelligenza” e “pragmatismo”. Ritiene giusto di fare quindi una riflessione ad alta voce chiedendosi  se, nel caso in cui ci fossimo schierati apertamente contro la costruzione della seconda pista di Peretola, saremmo stati del tutto convinti di riuscire a contrastarla, nei fatti. Nel momento in cui dobbiamo confrontarci in scenari ostili, nei quali l’unica strategia ammessa è la difesa occorre, intelligentemente , cercare di stabilire delle regole che limitino la preponderanza dell’avversario. Del resto, dobbiamo anche pragmaticamente prendere atto, con tutto il nostro impegno, quanti Pisani, p.es. siamo riusciti a coinvolgere nella lotta per l’accorpamento delle Province. Per cui non possiamo e non dobbiamo illuderci più di tanto. La battaglia si può fare solo ed esclusivamente avendo ben in mente su quante forze possiamo far conto. Buscemi riconosce che le informazioni ricevute stasera dal Sindaco Filippeschi e da Gina Giani ,da un certo lato devono tranquillizzarci poiché, se è doveroso continuare a tenere gli occhi aperti per non subire, per non soccombere, dobbiamo riuscire a farlo in maniera intelligente, evolverci da forme di protesta etichettabili come  meramente campanilistiche ed invece cercare di guidare gli eventi spostando la barra, per quanto più possibile, verso Pisa. In questa direzione va dunque l’appoggio al People Mover che sarà importantissimo per le attività di convincimento che dovremo intraprendere verso le autorità di Bruxelles e forse proprio questa importantissima opera di collegamento potrebbe far pendere la bilancia a nostro favore e riuscire a farci ricomprendere nel novero degli aeroporti a carattere “strategico”.
Interviene ancora il Comandante Chiarenza per chiedere, da tecnico qual’è, se gli Advisor si occuperanno anche della sicurezza delle piste, in quanto è uno degli argomenti che, non solo gli stanno più a cuore ma anche l’unico che a suo avviso, se ben giocato, potrebbe ridimensionare di molto le aspettative fiorentine.
Risponde Gina Giani, che denuncia un altro pericolo da non sottovalutare, il problema dell’avifauna residente sugli stagni della piana, eppure, pur essendo a conoscenza di questo pericolo,  bisogna prendere atto che ENAC ha approvato il progetto. I risvolti tutti italiani di questa storia vengono fuori nella loro gravità quando si concentra l’attenzione non tanto sul progetto, quanto sul dispendio di risorse pubbliche che tale iniziativa richiede a latere. Per poterlo realizzare ci vuole la disponibilità del suolo e quindi una variante urbanistica. Va preso atto che vi siano anche alcuni ing. di ENAC che si pongono delle domande sull’effettiva urgenza di decisioni di così vasta portata.
Nota a margine del segretario scrivente a supporto di quanto asserito sia dal Comandante Chiarenza che da Gina Giani. Si fa riferimento alla presa di posizione del generale dell’aeronautica, oggi in pensione, già comandante della Scuola di guerra aerea di Firenze, Luciano Battisti che in una lettera inviata al presidente della Regione Enrico Rossi e diffusa da “QuiFirenze-Corriere Nazionale” mette nero su bianco un avvertimento, un warning  ai fautori  a tutti costi dell’ampliamento di Peretola: “Non costruite quella pista! Non fatelo per due fondamentali ordini di ragioni: il primo, perché la sua vicinanza all’autostrada può indurre, in caso di condizioni meteo avverse, ad atterraggi accidentali sulla sede autostradale; il secondo, perché l’avifauna nella pianura alluvionale adiacente l’ipotizzato tracciato, può portare ad un elevato rischio di impatto dei volatili con gli aerei in fase di decollo o atterraggio. Queste le sue principali preoccupazioni circa il progetto di nuova pista “convergente parallela”, per lo sviluppo dell’aeroporto fiorentino di Peretola, il Battisti, fino all’ottobre scorso consulente, a titolo gratuito, dell’assessore regionale all’urbanistica Anna Marson, ammonisce dal proseguire sulla strada della pista parallela all’autostrada Firenze Mare, quale soluzione ai problemi dell’aeroporto fiorentino: «I risultati che hanno portato l’aviazione commerciale - scrive nella lettera - ad essere il mezzo di trasporto più sicuro in assoluto, sono stati raggiunti grazie a una continua ricerca di fattori latenti di rischio e ad una sempre maggiore capacità di indagine nel caso di incidente aereo». Fattori tradotti nel corso del tempo in norme puntuali per la costruzione di nuovi scali, che, secondo Battisti, verrebbero però adesso «molto sottovalutate» dal progetto di nuova pista monodirezionale.
Interviene adesso Marco Santero, che grazie all’ausilio di una cartina del Piano trasporti ferroviari Toscano e riportando un articolo del compianto Ing. Ballini, ricorda a tutti i presenti, che, stante il materiale rotabile attuale, la tratta Pisa Firenze, se solo si volesse, potrebbe essere percorsa in 25 minuti. Questo asserto smonta tutto il faraonico progetto di Peretola e tutti quei soldi pubblici, specialmente in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, potrebbero essere orientati all’adeguamento della linea Ferroviaria Firenze-Montecatini-Pisa con diramazione per Viareggio, assolutamente inadeguata e non rispondente a standard accettabili di qualità.
Antonio Gentilini, da dipendente SAT, toccando giornalmente con mano gli standard di sicurezza dell’aeroporto pisano e riconoscendo al management di aver incrementato in misura esponenziale i servizi, tanto da far arrivare Pisa ai traguardi che molti ci invidiano ed avendone nella testa altri per i prossimi anni si chiede perché Pisa, con i numeri che ha, non possa avere  lecitamente il diritto di difendersi da sola. Perché debba, per forza, mettersi insieme a Firenze. Ricorda poi un particolare della campagna di Renzi quando venne a Pisa per le primarie in cui disse che Firenze avrebbe dovuto diventare il primo aeroporto della Toscana e la platea, incredibilmente, a questa asserzione, fatta a Pisa, non solo non si ribellò, ma applaudì. Gentilini, a questo punto, si lascia andare ad un ipotesi non del tutto infondata, visto lo stallo della situazione politica attuale : se Renzi diventasse Capo del Governo, chi potrebbe  essere in grado di contrastare più questo mega progetto? E’ tanto che alcuni fiorentini lo pretendono, è tanto che cercano tutte le vie per attuarlo, se hanno anche l’arroganza di venirlo a sbandierare a Pisa e se la platea applaude. Chi difenderà l’aeroporto di Pisa?
Risponde Gina Giani: La situazione si è molto evoluta negli ultimi anni. Si è partiti da una situazione di stallo sul milione di passeggeri alla scommessa  dell’Ing. Ballini , poi rivelatasi vincente sulle compagnie Low cost che ci ha portato ai numeri attuali. Da quel momento non ci siamo mai fermati ed abbiamo investito moltissimo per aumentare la qualità dei servizi offerti, per l’ampliamento delle piste e ultimamente anche l’ulteriore allungamento della pista di altri 400m, (di cui non aveva bisogno, in quanto già abilitata all’atterraggio degli aeromobili più grandi oggi in servizio come gli Antonov), solo ed esclusivamente per permettere agli aerei di sorvolare la città ad una quota più alta e quindi di avere , nei suoi confronti, un impatto acustico minore. Certamente l’allungamento della pista di Peretola avrà, indubbiamente, un impatto su Pisa. Anche se non possono esserci valutazioni precise in merito è ipotizzabile uno spostamento di circa 1.500.000 passeggeri su Firenze. Ma noi non prevediamo, crescite esponenziali nei prossimi anni, noi formuliamo ipotesi di crescita del 2 o 3% annui. Il nostro obiettivo sarà quello di evitare trasferimenti in massa di passeggeri e, con lo strumento della Holding, cercare di armonizzare le nostre politiche commerciali per poter crescere serenamente in due, vendendo il brand  turistico“Toscana”. Sta qui la grande sfida che ci attende nei prossimi anni. Siamo perfettamente consapevoli che lo sviluppo nel decennio prossimo non sarà minimamente confrontabile con lo sviluppo avuto nel decennio precedente. Ma non dobbiamo ripercorrere gli errori di una concorrenza sfrenata tra i due aeroporti, come quando Meridiana provò a doppiare tutti i voli che aveva da Pisa, su Firenze e fu con molta difficoltà e soprattutto pagando un prezzo alto che riuscimmo a contenere quell’iniziativa. Bisogna molto pragmaticamente e freddamente prendere atto che se non possiamo andare contro ad un cavallo bisogna cercare, in qualche modo, di cavalcarlo!
Marco Santero  riprende la parola per esortare tutti a cominciare a ragionare in maniera diversa, specialmente quando si parla di finanziamenti pubblici. Siamo di fronte a scenari mondiali allucinanti, fonti autorevoli danno il petrolio per esaurito nel 2050 e la benzina man mano a prezzi sempre più alti. La Germania è partita già dagli anni ’90 con forti investimenti nel settore energetico pulito creando 1.500.000 posti di lavoro e si sta organizzando per sostituire il petrolio entro il 2040. Quindi rischiamo di fare investimenti enormi in strutture che, se non cambierà la tecnologia aerea, rischieranno di essere i soliti soldi buttati via.
Il Sindaco Filippeschi esprime il timore che nella battaglia  vi sia forzatura politica. Però se c’è da farla si fa! Ma partire con una battaglia di principio per cui Firenze va chiusa, è una strada impercorribile. Diventerebbe una posizione accademica non dialogante con le altre.
Roberto Ferraro esprime la preoccupazione sui rapporti di forza all’interno della Holding.
Gina Giani risponde che saranno gli advisor a fare un’ipotesi che poi passerà all’approvazione e sarà nostro interesse vigilare e controllare. Non sarà un compito facile per gli advisor, proprio per le differenze tra le due società.
Ferruccio Bertolini invita a rivendicare con forza il terzo binario sulla linea FI-PI e si chiede se Enrico Rossi sia il Presidente di tutti Toscani o dei soli Toscani Fiorentini. A suo parere, avrebbe dovuto partire proprio dal rafforzamento della linea ferroviaria.
Il Presidente  Franco Ferraro conclude l’Assemblea riepilogando le istanze dei cittadini che chiedono oggi di sensibilizzare i nostri politici , sulla necessità vera di spendere tutti questi soldi per un progetto che ha ancora molti punti oscuri. I cittadini si sono stufati di veder dilapidare le nostre tasse in cose assurde. Rivolgendosi al Sindaco Filippeschi  e a Gina Giani li investe della responsabilità di essere gli interlocutori più importanti della città nei confronti delle autorità regionali , che sembrano più asservite agli interessi del capoluogo che non a quelli dell’intera collettività Toscana. Condivide a questo punto l’idea della Holding come l’unico modo di cercare di domare (riportando le parole della Giani) gli scarti del cavallo. Se in Toscana arriveranno nei prossimi anni 12 milioni di passeggeri potremo permetterci di darne 4 milioni a Firenze  e assicurarcene 8 milioni per noi, anche perché poi un numero fortemente maggiore, potremmo non  essere in grado di gestirlo.
Alle ore 23:40, il Presidente Franco Ferraro chiude il dibattito con l’accordo di rimanere in contatto per l’organizzazione di altre iniziative a seconda delle decisioni di Firenze.
                                                                                              Il Segretario
         (Sergio Brondi)                                                                                                  
    Il Presidente
(Franco Ferraro)

Pisa, Lunedì 1 Marzo 2013 -2014 stilepisano

                                                                          

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