venerdì 26 ottobre 2012

17 novembre VIII Premio Vincente Della Chiostra di Meuccio




La Compagnia di Calci Vi invita alla premiazione dell'VIII Premio Vincente Della Chiostra di Meuccio.
Sabato 17 novembre alle ore 17.00 presso la Sala Consiliare (g.c.) del Palazzo Comunale di Calci.

2005 Angiolo Chini (per il Molino dei Gangalandi)
2006 Varo Consani e la Corale di Santa Cecilia
2007 Filarmonica Verdi
2008 Gruppo Volontari Antincendio Paolo Logli
2009 Rober Glass
2010 Franco Adami
2011 Don Mirello Paoletti
2012 Mario Pellegrini

Quest'anno la Compagnia di Calci in collaborazione con il Comune di Calci e le Associazioni Calcesane, assegna il Premio a Mario Pellegrini per essersi sempre battuto per la Comunità di Calci, dalla resistenza alla costruzione della strada panoramica del Monte Serra, al miglioramento del Galilei, per la costruzione della Palestra Libertas, per aver scritto numerosi opuscoli riguardanti la vita calcesana del XX secolo.


perchè festeggiamo il mese di novembre

Dal 1494 al 1509 la Repubblica Pisana tornò indipendente liberandosi dal giogo fiorentino che durava dal 1406, i calcesani combatterono fino all’ultimo, a fianco della Repubblica Pisana.
Nel 1499 i Contadini Pisani, grosso modo delle attuali Province di Pisa e Livorno, entrarono in Città per difenderla e insieme ai Cittadini resistettero a 10 anni di assedio, soli contro le cannonate di Stati Italiani ed Europei, tanto da venir definiti "la gloria et l'honor de li Italiani", fino al 1509, quando venne firmata la "pace".
questa guerra impartì una dura lezione a Firenze, dal punto di vista militare e di diplomazia italiana ed europea, non da meno furono gli sforzi economici e di vite umane, che Firenze fu costretta ad impiegare per la riconquista di Pisa e del suo contado, nonché le innumerevoli umiliazioni per le sconfitte inflittegli dagli indomiti pisani, che in una lettera anonima così scrivevano: noi con firmo e costante animo defendiamo e defenderemo questa città insino al sangue e ad la morte, sopportando ogni cosa dura, difficile e extrema per salute di quella e nostra, perché ogni buon cittadino è obbligato così fare; misera e meschina è quella Repubblica che per sua degnità e conservazione non ha li suoi cittadini parati per morire.
In questa guerra andarono distrutte la maggior parte delle fortificazioni militari pisane e gran parte dell’arredo urbano.
Tanti pisani se ne andarono, preferendo ire sparsi per lo mundo prima di soggiacere a Firenze, ma anche la Repubblica Fiorentina, indebolita da questa guerra, trovò la sua fine nel 1530 grazie all’avvento al potere della famiglia fiorentina dei Medici, Pisa e Firenze vennero inglobati insieme in quello che diventerà il Granducato di Toscana.


ma chi era Vincente Della Chiostra di Meuccio?

Vincente Della Chiostra fu sicuramente un personaggio importante della Repubblica Pisana, come si può dedurre dalla cronaca della sua uccisione, quando nell’aprile del 1502, il fiorentino Piero Vaglienti scriveva che : In questo tempo essendo el campo de fiorentini nel contado di Pisa per dare el guasto a’ grani, uscì di Pisa uno loro capo di cavalleggeri chiamato Vincente della Chiostra el quale si fe loro incontro per braveria, onde e fu attorniato dalle fanterie di messer Criaco Dal Borgo e fu preso. M’avanti fusse preso fu fedito di tre fedite di lancia lunga, delle quali una n’era ne la pancia mortale la qual passava dentro nelle interiora ; di che ne fu mandato qui a Firenze in cataletto perché di lui facevano gran conto. E venendone, giunse alla Casellina discosto a Firenze a tre miglia, e per non lo fare venire di dì in Firenze lo feciono posare quivi insino alla notte, perché arebbe auto troppa gran bussa se veniva di dì de romore di popolo, dove la Signoria vi mandò a medicallo. E la sera peggiorò i’ modo che alle 3 ore di notte si morì delle fedite aveva ; che n’hanno fatto e pisani gran conto, benché non fusse uomo di lieva imperò ch’era figliuolo d’uno vinaiuolo in Pisa che vendeva vino a uno luogo si dice la Chiostra (Vicolo del Porton Rosso) e per questo erano chiamati que dalla Chiostra ; ma sono nativi di Calci ; e frate carnali del padre sono mugnai a Calci e chiamavansi que di Meuccio.Vincente Della Chiostra venne vendicato da due suoi fratelli, che nel 1506 catturarono e uccisero colui che l’aveva ucciso, come si evince dal diario del fiorentino Piero Vaglienti:  Addì 27 di novembre anno 1506 rispetto l’avere e pisani preso un connestabile de fiorentini detto ‘l volterrano e per sopra innominato ‘l Bufolo uomo molto adoperatosi pe’ fiorentini ne’ casi de’ pisani e molto fedelmente per cagione dello aversi adoperato si bene in favore de’ fiorentini e perché in una mischia uno si chiamava Vincente Della Chiostra pisano, in guerra come si fa tra soldati e soldati di poi detto Volterrano essendo preso da’ pisani, e fratelli di detto Vincente Della Chiostra l’ammazzonno per vendetta del fratello. Donde qui avendo tale nuova si raunonno e Dieci e li Otto e diliberonno che per tale cagione duo pisani di quelli funno presi in sul Monte a San Giuliano, quando Don Michele (Miguel de Corella) prese lo ‘mbasciadore di Lucca insieme con molti pisani, cioè Giovanni Orlandi (di Pisa) e Miniato del Seppia (di Cascina) stati in prigione più di tre mesi e quasi e sanza dubbio liberi della morte e di già dato loro in prigione larghezza, funno impiccati alle finestre del capitano in sulla piazza del capitano de’ Signori; e liberamente se non seguiva tale cosa erano certamente un dì scambiati con qualche altro prigione.

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