La presenza dell'ulivo a Calci
Forse la prima memoria in ordine di tempo che nomini la nostra vallata
di Calci, è un documento del 792, senza altra data più specifica, ma da
assegnarsi al mese di gennaio dell'anno 792.
Questo documento è una "Charta Iudicati" ossia una donazione
testamentaria esecutoria, cioè un intreccio tra legge romana e legge
longobarda, molto importante per gli studiosi di diritto, ma a noi
ancora più interessante, perchè è il più antico documento originale ed
autentico, che ricordi il Monte Pisano, con il paese di Tre Colli, ed
ancora più la sua superficie già divisa in "selva, oliveto e vigna".
La pergamena è danneggiata moltissimo, più del 50% risulta perduto, ed è
forse per questo che non fu edita dal Bertini e Barsocchini nelle loro
edizioni sui documenti lucchesi, anteriori all'anno mille.
Fortunatamente la parte riguardante la nostra località, si è mantenuta
abbastanza bene e, facilmente decifrabile, come ha potuto constatare il
Professor C.J. Wickham dell'Università di Birmingham, alla cui cortesia e
pazienza certosina devo la trascrizione qui sotto riportata della parte
che a noi interessa: "IN NOMINE DOMINI, REGNANTE NOSTRO CAROLO REGE
FRANCORUM ET LANGOBARDORUM ANNO REGNA EIUS QUO LONGOBARDIA COEPIT
SEPTIMO DECIMO ET FILIO EIUS DOMINO NOSTRO PIPINO MANIFESTU SUM EGO
LANPRANDO PRESBITERO FILIO BEATAE MEMORIAE AURIPERTI, COMPONERE DEBEAT
MEDIATE DE SILVA MEA DE MONTE PISANO QUI UNO CAPO TENE IN SILVA RICCIOLI
ET ALIO CAPO IN SICCANU.
QUAM ABEO A TRICOLLE CUM VINEA ET IPSA SILVA, UNA CUM OLIVETO SUO ET
IPSA SILVA IN ISPO LOCO TRICOLLE QUI IN ILLA UNA RESEDE LUCIPERTULO".
Giovanni Benvenuti
Compagnia di Calci
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